“Disagio, paura ed ansia che viviamo da due anni e cinque mesi” – sono queste le parole che Mirella Abela, la mamma di Valeria Pandolfo, affida ad una diretta social alla prima luce del sole. (CLICCA QUI)
Sul cuore di mamma Mirella pesa ancora il silenzio sulla morte della propria figlia maggiore, Valeria, avvenuta all’interno di una storia quasi misteriosa da sembrare avvolta da fantasmi che svaniscono nel nulla in un luogo dal quale è impossibile uscire. Il cuore di Valeria, che da Siracusa si era trasferita in quel di Prata Sannita, il 17 maggio del 2021 cessa di battere per motivazioni ancora poco chiare. Motivazioni sulle quali la famiglia continua a pressare cercando in maniera spasmodica la verità. Com’è morta Valeria? Cos’è successo a quella giovane siracusana affetta da un ritardo mentale di medio grado?
Oltre a queste domande che hanno stravolto completamente l’intera famiglia di Varia c’è mamma Mirella che non cessa di essere al centro di veri e propri atti persecutori.
“Ho indossato questa camicia che vedete nella diretta perché fresca e comoda per una donna abituata ad una vita super attiva come me – dice Mirella Abela nella sua diretta social – e proprio il giorno che avevo deciso di comprarne un’altra uguale venivo raggiunta da un messaggio che mi avvisava della morte di mia figlia e subito dopo le immagini di Valeria esanime”.
Si ferma a prendere respiro trattenendo le lacrime a mala pena Mirella mentre continua dicendo: “non posso elaborare il lutto, non posso essere lasciata in pace di elaborare il mio lutto perché sono stalkerizzata dallo stesso individuo che ha visto per l’ultima volta mia figlia viva“.
“Volevo fare qualcosa di eclatante. Stirarmi dritta davanti al Palazzo di Giustizia? Avrebbe sicuramente creato delle ripercussioni nella vita di mia nipote e non posso permettermelo. Ed ho deciso di fare delle dirette affinché la giustizia faccia il suo corso in maniera veloce” – tuona la Abela.
“Mi aspetto che la mia diretta arrivi dove deve arrivare – dice Mirella Abela – visto che la mia persona viene di continuo diffamata tramite video, pec ed altro ancora“.
La voce di questa ennesima mamma coraggio si rompe ancora di più quando prova a parlare di se stessa, in terza persona, dicendo: “Mirella Abela era una donna che si occupava costantemente della propria figlia, lo ha fatto per 39 anni ed 8 mesi della sua vita. Mirella Abela è una donna che appartiene ad una famiglia che ha sempre rispettato la legge. E voglio giustizia. Voglio vivere tranquilla”.
Ma non si ferma Mirella Abela, e narra degli atti persecutori in atto nei suoi confronti facendo riferimento ad un video che mostra la costa di Scoglitti frazione di Vittoria nel libero consorzio comunale di Ragusa, ndr) ed alla fine una mano con un foglietto ed un nome ben preciso con scritto “sono qui“.