“Io odio i neonati”. E’ questo il nome di un profilo facebook dove in ogni post si inneggia alla violenza contro i bambini affetti dalla sindrome di down, e in alcuni casi l’autore invita alla loro uccisione. Nell’incredulità e nella pazzia di questo progetto social è intervenuta l’associazione Meter e poi la Polizia Postale ma secondo i criteri di faceboook, il profilo rispetta gli standrd della comunità.
Dopo la segnalazione per la rimozione delle pagine il team di assistenza del social network scrive: ”Grazie per il tempo dedicato alla segnalazione di un contenuto che secondo te potrebbe non rispettare i nostri Standard della comunità. Le segnalazioni come la tua sono fondamentali per rendere Facebook sicuro e accogliente. Abbiamo controllato la pagina che hai segnalato per la presenza di discorsi o simboli di incitazione all’odio e abbiamo riscontrato che rispetta i nostri Standard della comunità”.
Si legge nel profilo un invito alla comunità per partecipare a un evento: “Picchiare i neonati ad Expo 2015 spacciandoli per terroristi” o altri pensieri del tipo: “Qual è la differenza tra un camion pieno di palle da bowling ed uno pieno di bambini morti? Quello con le palle da bowling non lo puoi scaricare con il forcone”.
A risposta di questi pensieri, i commenti di persone arrabbiate e sconcertate, la mancanza di leggi che sono insufficienti a regolamentare il traffico di informazioni nei social che non dimostrano alcun rispetto e dignità degli esseri umani. E dietro la maschera di un istigatore, di un folle non c’è alcuna dorma di penalizzazione, alcuna forma di responsabilità dei social network nonché una difesa nei confronti di esseri innocenti, ignari della crudeltà umana e del mondo in cui vivono.
Si legge dalla risposta che facebook ha dato per giustificare la mancata chiusura del profilo io odio i bambini:
“La nostra politica è, infatti, quella della tolleranza zero per i casi di sfruttamento minorile su Fb. Nelle rare occasioni in cui questo atto illegale viene individuato sulla nostra piattaforma ci attiviamo immediatamente per verificare chi ne è responsabile e lavoriamo al fianco delle autorità competenti e delle forze dell’ordine. “Proprio per queste ragioni – prosegue la nota – creiamo costantemente nuovi strumenti facili, immediatamente accessibili e sempre al passo con l’evoluzione dei bisogni della società per consentire a tutti di connettersi e condividere contenuti in modo libero e consapevole e aggiorniamo periodicamente le nostre policy per adeguare la piattaforma alle normative vigenti e alle nuove esigenze delle persone. Incoraggiamo e sollecitiamo le persone che usano la piattaforma a segnalare attraverso gli strumenti che mette a disposizione i contenuti in violazione con le proprie regole. In questo modo tutti possono contribuire alla sicurezza della piattaforma, permettendoci di agire tempestivamente”.