Siracusa. Il Comune si costituirà parte civile nella vicenda “Sistema Siracusa”. E‘ quanto emerge dalla conferenza stampa indetta dal sindaco Giancarlo Garozzo, che ha raccontato dal suo punto di vista la vicenda relativa all’inchiesta che in questi ultimi giorni ha scosso la città, (leggi qui). Una vicenda sconvolgente che ha segnato sciaguratamente la vita giudiziaria di questa citta’, diceva il sindaco nei scorsi giorni e oggi ha spiegato che potrebbe avere, ulteriori sviluppi, con il coinvolgimento di altri soggetti.
“Sapevo che alcuni magistrati stavano strumentalizzando la loro funzione per fini biechi. Sapevo che l’istituzione Giustizia e chi la rappresenta ha gli anticorpi al suo interno che occorreva solo avere pazienza. Prima o poi il sistema Giustizia avrebbe fatto emergere la verità. Mi sono rivolto ad altri magistrati per denunciare quello che stava accadendo […]. Ero sicuro che prima o poi sarebbe emersa la verità. Il 6 febbraio è finalmente emerso cosa è accaduto durante questi 4 anni e mezzo”.
Garozzo parlava nel 2017 e ha parlato oggi di un un disegno criminale, di un sistema, un gruppo di potere che aveva intenzione di ribaltare l’amministrazione aretusea. Il sindaco ha anche parlato della cosiddetta vicenda “Open Land” e sulle conseguenze che si sono riverberate sul Comune. La vicenda ha condizionato pesantemente la vita di questa città. Più di quanto si possa immaginare – ha detto Garozzo che ha poi proseguito – .L’individuazione delle risorse da destinare per pagare il risarcimento danni hanno creato enormi difficoltà nei tempi di approvazione dei bilanci. Il deposito della relazione di oltre 20 milioni di Euro del CTU dott. Pace ha veramente portato il Comune sull’orlo del dissesto. Avremmo dovuto inserire nel fondo rischio passività la somma di Euro 20 milioni se non avessimo creduto che quella somma era ingiusta e se non avessimo creduto che era possibile neutralizzare quella relazione, come in effetti è avvenuto. Abbiamo rischiato il dissesto”.
Il primo cittadino ha parlato senza mezzi termini, non si è risparmiato nell’esprimere le proprie critiche nei confronti di alcuni politici, tra questi Pippo Zappulla e alla consigliera comunale Simona Princiotta:”La signora Princiotta e l’Onorevole Zappulla scrivono e dichiarano che a Siracusa esistono lobby di interessi e complottista composta da avvocati, politici, operatori dell’informazione e alcuni magistrati. Purtroppo per loro, i fatti emersi a seguito delle indagini di ben 3 procure (Milano, Roma e Messina) provano che le lobby di interesse e complottiste sono altre […] È un vero peccato per la sig.ra Princiotta e l’On.le Zappulla che il Csm ha archiviato la posizione del Pm Lucignani dopo l’esposto dell’avv. Calafiore”.
Parole dure anche per il deputato regionale 5 stelle, Stefano Zito: “Zito era l’unico deputato siracusano presente quanto sono stato ascoltato in Commissione Antimafia Regionale. Mi sarei aspettato dall’On.le Zito e dai 5 stelle un coraggio che evidentemente non ha perché non gli conviene.”
Parole acnhe per il “PD”, di quel partito di cui fa parte che non lo ha sostenuto, tranne che per la parlamentare Sofia Amoddio, che è invece lo ha sostenuto: “con ben tre interrogazioni parlamentari le quali denunciava le vicende che coinvolgono oggi gli attori di questa triste storia chiedendo l’intervento del Ministero della Giustizia e del Consiglio Superiore della Magistratura”.
“In grande silenzio e con grande rispetto delle istituzioni, per rispetto della città e del mio ruolo, ho affrontato il verminaio di questi quattro anni senza proclami, ma con i fatti e con le denunce documentate innanzi a tutte le istituzioni giudiziarie ed amministrative competenti”. Momenti difficili vissuti e raccontati oggi dal primo cittadino, quando tanti amici e colleghi lo sostenevano nel suo operato e molti altri invece lo avvertivano che gliela avrebbero fatta pagare.
“Ho avuto il coraggio di denunciare e di resistere per questa città e per i cittadini onesti. Ho rinunciato a presentarmi alle elezioni al parlamento, quando mi è stato offerto di farlo, ma avrei dovuto lasciare la città a settembre del 2017 in balia di questi personaggi. Non l’ho fatto – conclude Garozzo dichiarando -. Ho avuto paura, la paura è una cosa naturale, ma se la causa è giusta bisogna battere la paura”.