Siracusa. Una pena di nove mesi di reclusione per l’unico indagato per la morte di Stefano Biondo. E’ questo richiesto dal Pubblico Ministero dopo un lungo dibattimento avvenuto questa mattina nel Tribunale di Siracusa.
La discussione finale che chiuderà il capitolo di una lunga e dolorosa storia si terrà il prossimo 21 febbraio.
Intanto dalla morte di quel ragazzone che tanto amava i treni sono già trascorsi sette anni il 25 gennaio.(Leggi qui)
Era il 2011 quando Stefano, 21enne aretuseo, perdeva la vita all’interno di una struttura privata. Stefano disabile psichico era prima stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa e sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio. Stefano rimarrà in quel reparto fino al giorno che precede la sua morte avvenuta il 25 gennaio 2011.
La mattina Stefano, dopo vari accertamenti, è stato trasferito in una struttura privata dalla quale verrà poi nel pomeriggio chiamata la sorella, Rossana La Monica, per comunicare che il fratello ha avuto un’ennesima crisi.
Non appena la sorella arrivava nella stanza da pranzo della struttura privata dove il ragazzo era da pochissimo ricoverato trovava il suo corpo a terra esanime.
Stando all’esame autoptico eseguito dal medico legale Giuseppe Bulla, Stefano è morto per asfissia meccanica, provocata dalla compressione immobilizzante della gabbia toracica operata da tre persone nel tentativo di immobilizzarlo durante la crisi.
(hanno collaborato Alessia Lorefice e Marco Panasia)