News Siracusa: una politica economica disarmante e un mondo (quello pensionistico) sempre più impegnato ma isolato e senza una adeguata attenzione. Se ne è parlato in occasione dell’Attivo dei pensionati della Uil, una sorta di consuntivo di fine anno ma anche un bilancio per il prossimo.
“Che non potrà aprirsi fra le più rosee aspettative – ha detto Sergio Adamo, segretario provinciale della Uil pensionati – perché la nostra situazione politico-economica è pessima, spendiamo più di quanto guadagniamo, ciò blocca qualsiasi tipo di investimento e peggio ancora nel momento in cui si dovranno reperire risorse si prenderanno da quella massa di cittadini che già è in sofferenza,mentre con decisione si dovrebbe attingere a quel 10% di popolazione che detiene il 40% di ricchezza. Sinora non ci siamo accorti della gravità del momento perché si fanno continuamente debiti pur di sopravvivere e il debito pubblico è aumentato a dismisura. Il Governo purtroppo non viene incontro alla classe più svantaggiata, sono solo i ricchi ad avere benefici”.
E allora quale dovrebbe essere il ruolo del sindacato?
“Fare manifestazioni e scioperi ci rendiamo conto che non basta più – ancora Adamo – il sindacato purtroppo ha un ruolo limitato, noi possiamo farci portavoce dei problemi, sensibilizzare l’opinione pubblica ma se c’è una politica sbagliata o una classe politica sbagliata cosa possiamo farci?”.
“Un interrogativo che dovrà essere rivolto alle istituzioni, a chi governa il paese per combattere le <lacune di questa società, coinvolgere – come ha ricordato Adamo – quanti più pensionati possibili e cittadini, fare proselitismo in tal senso, migliorare i servizi e far sentire tutti loro parte attiva della società”.
C’è poi stato anche il saluto del segretario territoriale Stefano Munafo’. “Siamo poco graditi al Governo – ha aggiunto il segretario territoriale Stefano Munafo’ – ma noi non molliamo perché siamo convinti delle nostre idee e dei nostri principi a sostegno dei lavoratori, continueremo a fare la voce grossa, qualcuno comincia ad ascoltarci e se riusciremo a far sentire ancora di più la nostra voce, saremo sempre più forti”.