News Siracusa: è stato accertato nei giorni precedenti il totale stato di degrado che ha colpito il Teatro Greco. Sempre di più infatti negli anni la situazione è andata peggiorando oggi cade letteralmente a pezzi.
Allarmanti le condizioni emerse in seguito al sopralluogo. A centinaia i blocchi lapidei sfaldati, fratturati, pericolanti. Molti i canali di scolo otturati, i cavi elettrici in bella vista, le radici di alberi che estirpano parti di antichi basamenti. Non mancano inoltre i resti di ferraglie, sassi pericolosi e brecciolino.
I possenti blocchi di calcare del millenario sito sono ormai distaccati da quell’immensa struttura di pietra che è il colle Temenite. Il Teatro Greco, che è considerato il monumento più importante della Sicilia orientale, interamente ricavato dalla balza lapidea della Neapolis di Siracusa, si trova al momento in condizioni di assoluto degrado. Il maggiore rischio in cui si incorre è la concreta possibilità che l’allestimento degli spettacoli classici e della stagione lirica in programma da maggio a luglio 2015 possa essere sospeso.
Il soprintendente Calogero Rizzuto segnala le concrete decisioni da intraprendere. In seguito all’ennesimo sopralluogo effettuato di recente dalla squadra di geologi ed archeologi diverse fotografie confermano l’allarmante stato di degrado in cui si trova il monumento simbolo della Sicilia sudorientale. Rizzuto dichiara: “Non possiamo perdere altro tempo il Teatro greco dovrà essere restaurato, non vi è alcun dubbio sulle condizioni allarmanti in cui l’intero sito versa. Per questo, riteniamo prioritaria la sua messa in sicurezza prima della stagione teatrale in programma nella primavera e nell’estate del 2015”. Significativa dunque l’urgenza del restauro che possa ripristinare le originali condizioni di sicurezza di cavea e orchestra.
Persino le zone più nascoste risultano compromesse dal tempo e da una manutenzione assente. L’architetto Rizzuto sottolinea: “Nella parte più sud del monumento si sono registrati anche disagi dovuti alla mancata manutenzione dei canali di scolo delle acque piovane. Oggi quest’impianto risulta otturato in alcuni punti con la conseguenza, come nel caso delle ultime piogge, di allagamenti”. Le zone a rischio sono considerate anche quelle che si propagano dalla skené sino all’orchestra. Percorrendo la cavea, i tecnici hanno appurato la presenza di numerosi blocchi calcarei fratturati, danneggiati in alcune parti, invasi da erbe spontanee e muschi in altre. Tra le pietre del V secolo a. C. sono stati raccolti dagli archeologi nel corso di un breve tour lungo la cavea, numerosi chiodi di ferro. Rizzuto aggiunge: “Sono due, principalmente, le tipologie di degrado che connotano il Teatro greco: una prima è legata al passare del tempo, alle intemperie e alla naturale rovina del monumento dovuta ai 2.500 secoli che si sono succeduti. A ciò si è aggiunto un secondo tipo di degrado legato, stavolta, all’uomo. Antropico, dunque, e anch’esso però duplice: il Teatro greco, infatti, è “usato” sia dai turisti che, in occasione di eventi, dagli spettatori. Nel primo caso, i visitatori seguono percorsi stabiliti e sono protagonisti di un utilizzo più controllato del monumento mentre, per ovvie ragioni, così non accade in occasione degli spettacoli quando il Teatro greco ospita migliaia di persone in uno stesso momento. Entrambe le cose devono essere assicurate, poiché il monumento dev’essere vivo e aperto ma, di certo, nella sua assoluta tutela ”.
Quali sono le conseguenze di quello che si può definire uso improprio del Teatro? Centinaia le cicche di sigaretta, migliaia e migliaia le chewing gum abbandonate tra le antiche pietre. Segni evidenti del passaggio di spettatori e turisti incivili. A proposito di restauro e sicurezza inoltre Rizzuto afferma: “Non voglio scatenare alcun allarmismo fine a se stesso ma il Teatro greco merita un’attenzione peculiare. Abbiamo eseguito un primo monitoraggio a cui dovranno seguire adesso studi e verifiche tecniche per redigere un progetto di restauro complessivo per il quale, certamente, occorreranno milioni di euro. Abbiamo un punto da cui partire che è il programma d’interventi preliminare redatto nel 2006 dalla soprintendente Mariella Muti con l’archeologo Lorenzo Guzzardi. Valuteremo questo progetto ma, nel frattempo, è inderogabile avviare interventi di messa in sicurezza”. La Soprintendenza di Siracusa attende la consulenza di esperti del restauro delle antiche pietre con i quali, prima di Natale, verrà eseguito un nuovo sopralluogo.
La condizione di degrado del Teatro Greco di Siracusa ad oggi non è un caso isolato. Diffuse testimonianze del degrado del territorio sono visibili in altri importanti monumenti. A rischio anche: Castello Svevo di Augusta ed area archeologica dei Santoni di Akrai. Si può constatare con rammarico che la lista del patrimonio da salvare è notevole.