E’ appena andato in onda nella trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?”, il servizio sulla morte di Valeria Pandolfo.
La trasmissione Rai è tornata per la seconda volta a trattare il caso della 40enne siracusana. Lo studio Rai, ha visto la presenza della madre e della sorella di Valeria, che il 27 febbraio si troveranno in Camera di Consiglio, all’interno del Tribunale di Siracusa. Dopo un susseguirsi di denunce, infatti, porta la firma del pm Andrea Palmieri, Sostituto Procuratore della Repubblica, la richiesta di rinvio a giudizio per un 48enne residente a Prata Sannita in provincia di Caserta.
Gli atti del procedimento penale riguardano una vicenda che Siracusa Times sta seguendo passo passo fin dalle prime ore. Una vicenda che vede protagonista Mirella Abela, noto volto nel capoluogo aretuseo sia per il suo impegno politico sia per quello sociale, ormai da anni vittima di minacce reiterate da parte del convivente della figlia Valeria Pandolfo (deceduta il 17 maggio del 2021 in quel di Prata Sannita, in circostanze ancora poco chiare).
Pare che la Abela sarebbe stata vittima di stalking e minacce di morte che l’hanno fatta temere, fortemente, per la sua incolumità e per quella della propria famiglia. Minacce che hanno causato alla donna un grave stato di ansia tale da averla costretta a modificare completamente le abitudini di vita.
Mirella Abela, infatti, oltre ad essersi vista catapultata all’interno di diversi gruppi whatsapp, avrebbe subito insulti dal 48enne, con messaggi di carattere fortemente denigratorio, minaccioso ed a sfondo sessuale. Pare che l’uomo avrebbe instigato anche i partecipanti alle varie chat a minacciare la Abela.
A quanto pare, il reato si sarebbe consumato al fine di vendicarsi dapprima dell’opposizione di Mirella Abela alla relazione sentimentale che l’uomo intratteneva con la figlia Valeria e, successivamente, della decisione della donna di richiedere al Tribunale per i Minorenni di Catania formale affidamento della nipote minore.
Un altro pezzo di un grande, enorme, puzzle si è aggiunto in una storia triste, fatta di “fantasmi” sorti con il web.