News Siracusa: si è riunto ieri, il Consiglio Comunale della città di Siracusa, per discutere la mozione riguardate la lite pendente davanti al Consiglio di Giustizia amministrativa, fra il Comune capoluogo e l'”Open Land”.
La seduta si è aperta con l’annuncio dell’ingresso di Enrico Lo Curzio, Gaetano Malignaggi e Giuseppe Rabbito nel gruppo consiliare di “Siracusa Democratica – Popolari per l’Italia“, che da adesso conta ben sei consiglieri.
Subito dopo ha avuto inizio il dibattito sul punto all’ordine del giorno con il respingimento delle pregiudiziali sulla trattabilità del punto per “incompetenza del Consiglio”, chiesto dal consigliere Castagnino.
La risposta è stata data dal segretario generale Costa che così motiva: “il Consiglio è organo di indirizzo e controllo, e la fattispecie vi rientra”.
Sull’argomento erano intervenuti anche i consiglieri Vinci e Firenze, la prima ha parlato di “Mozione che aumenterà i costi della causa e di provvedimento destinato ad aprire un altro contenzioso” mentre il secondo ha definito “Fuorviante l’iniziativa, non essendoci alcun motivo per mettere il consesso a conoscenza di questi fatti”.
Il capogruppo del Pd, Francesco Pappalardo, uno dei tredici primi firmatari della mozione, ha avuto il compito di illustrarla prima del dibattito.
“Il Consiglio – recita la mozione – non può rimanere inerte considerato che è stato interessato della problematica con la nota protocollo 830 del 3 giugno 2015, indirizzata al Presidente; ed atteso che esso ha il compito di rappresentare la comunità siracusana, di esprimerne la volontà, di promuoverne lo sviluppo e di curarne gli interessi. Una condanna al risarcimento dei danni per come quantificata nella relazione del C.T.U. – continua la mozione – produrrebbe uno squilibrio finanziario del Comune con gravissimo ed irreparabile nocumento per gli interessi e lo sviluppo della comunità siracusana. Il contenuto contraddittorio delle sentenze sopra richiamate, evidenzia, inoltre, una manifesta difficoltà di interpretazione dei procedimenti amministrativi oggetto dei giudizi tra il Comune di Siracusa e l’Open Land. Incomprensibile ipotizzare – infine – che una collettività possa subire pregiudizi gravissimi per il proprio sviluppo a fronte di una richiesta di rilascio di una concessione edilizia per la realizzazione di un intervento edilizio che non sarebbe stato assentibile alla luce della pertinente normativa urbanistica e che è stato comunque realizzato”.
Simona Princiotta dichiara “La mozione, come proposta, è un atto diffamatorio, ed è da denunciare al contempo il silenzio dell’Amministrazione che avrebbe dovuto comunicare al Consiglio gli sviluppi della vicenda per poi trattarla in una seduta d’aula dedicata”.
Massimo Milazzo afferma che “tutta la vicenda è stata gestita in maniera superficiale. Sin dal suo insediamento occorreva coinvolgere direttamente il Consiglio: adesso è troppo tardi”.
Il capogruppo di Progetto Siracusa ha chiesto l’istituzione di una commissione d’indagine interna per verificare quanto successo sulla vicenda, richiesta venuta anche da Gaetano Firenze per il quale “la seduta non ha senso se non quello di determinare un costo: se il sindaco sapeva da aprile doveva denunciare penalmente quello di cui era venuto a conoscenza”.
La consigliera D’Amico parla di “Azione a tutela della città per la quale la mozione è uno stimolo del Consiglio all’Amministrazione per sgombrare il campo dai dubbi sull’eventuale irritualità di quanto sta emergendo”. Stesso parere è stato espresso da Fortunato Minimo.
“Un atto che vuole muovere la coscienza dell’Amministrazione – dichiara Palestro – che va sostenuta nella sua attività volta a fare chiarezza su una vicenda che riguarda tutti i siracusani ed il loro futuro e della quale, quindi, il Consiglio doveva essere informato”.
In aula era presente il primo cittadino, Garozzo che ha difeso l’agire dell’Amministrazione.
“Logico avvertire il Consiglio di quanto accaduto è un atto di responsabilità – dichiara Garozzo – La mozione è a tutela della città. Bisognava attendere l’esito del processo per fare i passi che andremo a fare: prima non si poteva intervenire per ovvi motivi procedurali, avremmo solo fatto attività mediatica”.
Salvo Sorbello ha abbandonato l’aula perché non sono stati messi a disposizione del consiglio tutti gli elementi necessari.
Dopo la lettura della mozione da parte dei consiglieri Salvo e Palestro, il consiglio ha approvato l’atto con venti voti a favore e le astensioni dei consiglieri Firenze, Milazzo e Princiotta.
La mozione impegna il Sindaco e la Giunta ad operare ogni utile iniziativa, anche informando e trasmettendo tutti gli atti agli organi competenti ritenuti idonei in materia giurisdizionale a tutela degli interessi dei cittadini siracusani, affinché ciascuna istituzione coinvolta verifichi quanto esposto dall’avvocato Nicolò D’Alessandro nella nota del 13 aprile 2015, nonché la nota a firma del segretario generale Danila Costa e del dirigente Salvatore Bianca, unitamente a quello che è stato deliberato dall’aula.