News Siracusa: avrebbe festeggiato il suo primo Natale proprio quest’anno la piccola Giulia. Come tutti i bambini avrebbe scartato, con gli occhi luccicanti, aiutata dalla famiglia il suo primo dono. Giulia, però, non potrà mai più avere un regalo. Giulia è morta insieme alla sua mamma Eligia nella notte del 19 gennaio 2015 per mano dell’uomo che, invece, avrebbe dovuto proteggerla, suo padre Christian Leonardi.
Dopo otto lunghi mesi di lotte la famiglia di Eligia Ardita ha visto la confessione dell’assassino di Eligia e della piccola Giulia, che l’infermiera 35enne portava in grembo da otto mesi vivendo l’ennesimo momento drammatico dell’atroce verità. (Leggi qui)
Giulia che in questi mesi è entrata nel cuore di tutti i siracusani e non solo non potrà essere facilmente dimenticata. Nessuno, infatti, dimenticherà quel piccolo viso rotondo con al capo un cappellino bianco in una piccola foto accanto a quella della sua mamma Eligia mentre vestiva il migliore dei sorrisi nel momento del suo matrimonio, che tanto aveva desiderato e che era frutto di immensi sacrifici. Un sogno coronato che, in realtà, ha spezzato per sempre sia il sorriso di Eligia sia quello di Giulia.
La famiglia Ardita ha così deciso di omaggiare Giulia con una splendida iniziativa chiamando a rapporto tutti i siracusani che potranno e vorranno compiere un piccolo gesto d’amore in occasione del Santo Natale.
“Un dono per la piccola Giulia” sarà questa l’iniziativa che vedrà la possibilità di portare un dono, che sarebbe stato per la piccola Giulia, presso la casa di via Calatabiano giorno 10 dicembre dalle ore 9 alle ore 13.
Tutti i regali raccolti verranno consegnati formalmente della famiglia Ardita ai bambini impossibilitati a ricevere dei doni per il Santo Natale.
La sorella di Eligia, Luisa Ardita, puntualizza: “Chiunque può partecipare con un piccolo pensiero, vi invitiamo solamente a specificare all’esterno del pacchetto se è un dono destinato ad una femminuccia o ad un maschietto. Sarà nostro compito scegliere a breve a chi consegnare i doni e lo faremo personalmente“.
Ancora una prova che nel nome dell’amore si può tutto.