News Siracusa: otto mesi. Otto mesi quest’oggi dalla morte della giovane infermiera aretusea Eligia Ardita e la piccola Giulia che portava in grembo da otto mesi.
Accompagnato dal suo legale, il marito di Eligia, Christian Leonardi si è presentato questa mattina all’interno del comando provinciale dei Carabinieri.
L’uomo, unico indagato per la morte della moglie e della figlia ha confessato il delitto. Dopo l’arrivo, nella giornata di ieri dei Ris di Messina, probabilmente Christian Leonardi ha ceduto alla pressione e al timore che all’interno dell’appartamento coniugale di via Calatabiano potesse essere rinvenuta qualsiasi tipologia di traccia che avrebbe potuto ricondurre, in qualche modo, al suo folle gesto.
Dichiarazioni spontanee quelle di Leonardi. Dichiarazioni che non hanno lasciato spazio a nessun tipo di indiscrezione su quanto l’uomo abbia potuto confessare ai Carabinieri.
Non si conosce ancora ne il motivo ne la metodologia con la quale Leonardi ha ucciso la moglie e la figlia, che la donna portava in grembo, quella notte del 19 gennaio 2015.
Si ipotizzano molte cose sul folle gesto, come ad esempio l’ipotesi che Eligia Ardita avesse scoperto una relazione extraconiugale dell’uomo.
Su tante ipotesi però oggi giunge una sola certezza, quella affermata più volte dalla stessa famiglia Ardita al completo: ad uccidere Eligia è stato lui, Christian Leonardi, il marito. Quell’uomo che Eligia amava tanto. Quell’uomo che Eligia aveva sposato sfoderando il più bel sorriso di una donna. Lo stesso sorriso che, però, si è spento nel tempo.
Presente, davanti al comando dei Carabinieri oltre alla famiglia Ardita, un folto gruppo di siracusani che hanno seguito da vicino la vicenda mostrando solidarietà e infondendo coraggio giorno dopo giorno attraverso il gruppo “Giustizia X Mamma Eligia e la piccola Giulia”.
“Si comincia finalmente a fare luce – ha commentato l’avvocato della famiglia di Eligia, Francesco Villardita – su una vicenda che non ha degli aggettivi per essere definita”.
E mentre Leonardi ha lasciato il comando dei Carabinieri per raggiungere la Procura tutti i presenti, con grande dignità e contegno, hanno applaudito l’impegno e l’operato delle forze dell’ordine.
Ad otto mesi dalla sua morte Eligia, quest’oggi, ha ricevuto in dono uno dei fiori più belli ovvero quello della verità sulla sua dipartita.