
News Siracusa: si concludono oggi, i solenni festeggiamenti in onore di San Sebastiano, martire, compatrono della città di Siracusa.
Infatti questa mattina, presso la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, il vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignore Sebastiano Amenta ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica e alle 17 ha avuto inizio la processione, presieduta dal Rettore della Chiesa di S. Lucia alla Badia, monsignore Salvatore Marino, che percorrerà le vie Picherali, Passeggio Adorno, Ruggero Settimo, sosta davanti San Sebastianello, porta Marina, via Savoia, Largo XXV Luglio, corso Matteotti, piazza Archimede, via Maestranza, via della Giudecca, piazza San Giuseppe, via del Teatro, via Roma, piazza Minerva per giungere piazza Duomo.
Alla processione sono presenti il vice sindaco e assessore al Centro storico, Francesco Italia, il presidente del Consiglio Comunale Leone Sullo e il comandante del Corpo di Polizia Municipale, Salvatore Correnti e il Responsabile del Comitato di San Sebastiano a Siracusa, Gaetano Romano.
Alle 20.30 è prevista la tradizionale asta dei doni offerti in onore di San Sebastiano e alle 21.30 vi saranno i fuochi pirotecnici.

Oggi, in occasione della giornata conclusiva dei festeggiamenti, vogliamo approfondire la figura del Santo martire.
Le prime notizie su Sebastiano le ricaviamo dalla “Depositio Martyrum” e dal “Commento al Salmo 118” scritto nel IV secolo da Sant’Ambrogio. Da queste fonti abbiamo la certezza che Sebastiano venne martirizzato a roma e che nel luogo della sua sepoltura, avvenuta il 20 gennaio nel cimitero “Ad Catacumbas”, presso la via Appia, sorge la basilica dedicata al bimartire.
Sebastiano fu un nobile cavaliere molto apprezzato sia da Diocleziano sia da Massimiano che lo nominarono consigliere segreto di corte. Ma ben presto la sua fede presso Gesù Crsito lo porterà a sfamare i poveri e sostenere i cristiani perseguitati sostenendoli spiritualmente.
Quando Diocleziano seppe che Sebastiano professava la religione cristiana ordinò che venisse legato ad un legno e che fosse colpito da diverse frecce. Creduto morto, la nobile Irene andò a prendere il corpo di Sebastiano ma Egli non era morto e quindi la donna lo portò nella sua casa per curarlo.
Ripresosi, si recò davanti a Diocleziano e Massimiano per annunciare le pene dell’inferno a il primo ordinò che Sebastiano fosse preso duramente a bastonate e fece gettare il corpo in una cloaca. Sebastiano apparve in sonno alla nobile Lucina e gli rivelò il luogo della sepoltura.
Oggi Sebastiano è invocato come patrono del Corpo della Polizia Municipale e insieme ai santi Rocco e Cristoforo è invocato contro la peste.