News Siracusa: il consiglio comunale della città di Siracusa, riunitosi ieri mattina in seconda seduta, ha deciso che l’amministrazione comunale dovrà dotarsi di un regolamento per quanto concerne i patrocini onerosi.
Primo tema trattato in aula è stato il corretto funzionamento delle commissioni consiliari, sollevato da Massimo Milazzo, per il quale è necessario rivedere l’articolo 7 del nuovo regolamento. “La formulazione – ha detto Milazzo – impedisce una corretta composizione, rispettando il vincolo della presenza di ciascun consigliere fino a un massimo di 2 commissioni”.
Dopo avere rilevato alcuni problemi formali sulle convocazioni, Milazzo ha annunciato le dimissioni dalle commissioni in cui sono componenti i tre esponenti di Progetto Siracusa (Fabio Rodante, Salvo Sorbello e lo stesso Milazzo). Decisione uguale è stata espressa anche da Salvatore Castagnino e Cetty Vinci, mentre Salvo Cavarra ha annunciato di sospendersi chiedendo di rivedere, oltre alla composizione, anche le presidenze delle commissioni per un maggiore coinvolgimento della minoranza.
Dopo un acceso intervento di Simona Princiotta, sullo stesso argomento, dalla maggioranza sono intervenuti anche Antonio Moscuzza e Francesco Pappalardo per invitare la presidenza a procedere alla soluzione dei problemi sollevati.
A seguire è stato trattato l’atto d’indirizzo dedicato al regolamento sui contributi onerosi presentato da Carmen Castelluccio.
L’esponente del PD chiede che il “regolamento sulla concessione” dei patrocini onerosi, sia conforme “alla legislazione recente e disciplini con precisione i criteri e le modalità” tenendo conto dei principi di trasparenza, collegialità, qualità e di proposte che siano rispondenti agli obiettivi dell’Amministrazione.
Criticità è stata sollevata da Gaetano Firenze che afferma: “se c’è la necessità di un regolamento vuol dire che c’è un problema sui contributi onerosi” e da Castagnino, che ha chiesto il motivo per cui il regolamento non sia stato proposto prima, ma solo successivamente. L’atto di indirizzo è stato approvato con 17 sì, 1 no e 9 astensioni.
La questione “Open Land” è stata affrontata sulla base della mozione presentata dalla consigliera Princiotta finalizzata alla creazione di un apposito capitolo nel bilancio di previsione 2015 per il pagamento del risarcimento dovuto, secondo il Cga, alla società costruttrice del centro commerciale di viale Epipoli, che è al centro di un contenzioso con il Comune e sul quale pende un processo penale. La Princiotta, con una nota depositata agli atti del Consiglio, ha fatto notare l’assenza del legale che sta seguendo per il Comune il processo “Open Land” davanti il Cga, nella persona dell’avvocato Nicolò D’Alessandro.
“Allibita del silenzio del presidente Sullo dinanzi al diniego dall’avvocato D’Alessandro”, dichiara la Princiotta. Criticata dalla consigliera del Pd la decisione dell’Amministrazione di non prevedere fin dal 2013 a una specifica voce di bilancio per il caso “Open Land”, decisione che farebbe prefigurare l’ipotesi di falso in bilancio. Simona Princiotta ha concluso l’intervento ponendo 9 quesiti che riguardano vari argomenti: oltre a quelli esposti, la posizione dei dirigenti che si sono occupati della vicenda compreso chi è imputato nel processo penale; se la Corte dei conti è stata informata della condanna al risarcimento; se il Comune si è costituito parte civile nel processo penale; se è vero che l’avvocato dell’Open Land ha chiesto nomi e indirizzi dei consiglieri comunali e dei revisori dei conti, come l’Amministrazione intenda pagare il risarcimento e se si possa parlare di pre-default.
Nel dibattito è intervenuto anche Castagnino affermando che la mancata previsione di una voce dedicata al risarcimento in questione rende il bilancio del 2013 non conforme alla legge, esponendo a rischi di ordine giudiziario i consiglieri che votarono quello strumento finanziario, rispetto al quale ci sono delle responsabilità della commissione Bilancio e del suo presidente.
Su come l’Amministrazione pensa di affrontare il risarcimento sono intervenuti Milazzo e Vinci. Le risposte, a questi ultimi quesiti e a quelli posto dalla consigliera Princiotta, sono arrivate dell’assessore al Bilancio Scrofani e dai dirigenti presenti.
L’esponente della Giunta ha spiegato che dal 2013 su sollecitazione dei revisori dei conti nel bilancio è previsto un fondo per le attività pregresse nel quale vengono accantonate anche le somme destinate alle sentenze esecutive per effetto di contenziosi. Per quanto riguarda l’incarico all’avvocato D’Alessandro, l’assessore al Bilancio ha chiarito che la vicenda risale al 2009 e che la scelta fu fatta dalla precedente Giunta e che l’ammontare della parcella è l’effetto di quel conferimento di incarico. Sulla costituzione di parte civile nel processo penale, l’assessore Scrofani ha ricordato che il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione del dirigente imputato.
Per il dirigente dell’Ufficio legale, Salvatore Bianca, visto il procedimento in corso davanti al Cga, non c’è nulla che gli organi politici del Comune possano fare. Bianca ha negato che possa essere fondata l’ipotesi di falso in bilancio, affermando che i consiglieri comunali non sono esposti a rischi in quanto i loro voti, così come stabilito dalla legge 20 del 1994, sono espressi sulla base di informazioni fornite dai dirigenti comunali competenti.
Sulla necessità di attendere la decisione finale del Cga è intervenuto il ragioniere capo, Giorgio Giannì.
Infine, il dirigente Emanuele Fortunato ha respinto l’ipotesi secondo la quale la delibera sul “nulla è dovuto” all’Open Land sia viziata da atti falsi. Le conclusioni della commissione che doveva quantificare il danno per conto del Comune, ha spiegato il dirigente, si basano sul fatto che non fu possibile fare alcuna valutazione economica perché la controparte non fornì i documenti richiesti e perché non ve ne erano neppure all’interno dell’Amministrazione.
L’ultimo intervento, quello di Gaetano Firenze, che ha dato un taglio politico dichiarando che nell’attuale situazione di crisi e di difficoltà finanziaria, davanti alla consistente somma che il Comune rischia di pagare, sarebbe stato il caso che ad intervenire in Consiglio comunale fosse stato direttamente il primo cittadino.
Il Civico consesso si è sciolto poco dopo le 13, decidendo all’unanimità di aggiornarsi a martedì 5, sempre alle 9,30, per trattare ancora di contributi, revisione del piano regolatore generale e appalto sul verde pubblico.