Siracusa. Sarebbe stata festa per l’intera faglia Ardita poter abbracciare la loro prima nipotina. La nascita di Giulia avrebbe portato gioia e felicità per nonno Agatino e nonna Graziella. Una felicità incontrollata.
Avrebbe portato sorrisi per la zia Luisa che già sognava di poter stringere tra le braccia la sua nipotina alla quale aveva comperato già vestitini ed un cuccio che consegna gelosamente e stringe tra le mani quando la tensione si fa alta.
Ma Giulia bimba di otto mesi ancora dentro il grembo della sua mamma non ha mai potuto vedere la luce della vita. Non ha mai potuto godere, se non da morta, di quegli abbracci e quei baci che la famiglia le avrebbe riservato. Giulia è morta quella notte del 19 gennaio 2015 insieme alla sua mamma Eligia. Una giovane infermiera aretusea che curava nei minimi dettagli la sua gravidanza.
Per la morte di Eligia, donna con il sorriso spento per sempre, l’unico indagato resta il suo amore, suo marito Christian Leonardi. Quell’uomo che Eligia aveva voluto sposare e che pensava di poter cambiare, come dichiara l’intera famiglia della donna.
Eppure i più vicini alla famiglia Ardita sono riusciti a vedere quelle foto quasi nascoste di quella bimba già formata nata con un parto cesareo nel tentativo vano, purtroppo, di restituirle la vita. Foto delicate dove il piccolo volto di Giulia, con una bocca pronunciata è proporzionata al volto, era adornato da un cappellino chiaro con un orsetto.
Fiumi di lacrime per la famiglia Ardita distrutta da ormai tre lunghi ed interminabili anni dal dolore della morte di Eligia e di quella bambina nata morta.
Lacrime incontrollate legate a momenti di lucidità nell’esigere che giustizia sia fatta per quelle due piccole ma grandi donne che oggi crescerebbero insieme.
Giulia, la piccola Giulia, avrebbe tre anni adesso. Tre anni di sorrisi. Tre anni di primi passi. Tre anni delle prime parole. Tre anni dei primi dentini, delle prime cadute, delle prime candeline spente magari davanti ad una grande torta con sopra i personaggi dei cartoni animati da lei preferiti.
Ma Giulia, in realtà, non ha mai festeggiato neanche la sua nascita.
Eppure la dolce Eligia dal sorriso spento aveva programmato scrupolosamente anche la nascita di Giulia contattando la stessa signora che per lei aveva realizzato le bomboniere del suo matrimonio. Era riuscita a trovare quella donna Eligia e raccontandole del lieto evento aveva ordinato circa una ottantina di bomboniere di ceramica a forma di ciuccio rosa con dietro scritto “Giulia” ed un piccolo magnete applicato.
Quelle bomboniere però, furono subito disdette dallo stesso marito di Eligia in un giorno purtroppo ancora non chiaro.
A distanza di tre anni la famiglia Ardita è venuta a conoscenza di quelle bomboniere che Eligia desiderava tanto realizzare per la nascita della sua amata bambina.
E come ogni sogno spento di Eligia anche questo è stato realizzato dalla sua famiglia e della portavoce della fondazione nata nel nome della donna e della sua bambina, Maria Infantino, che conoscendo per puro caso la donna che avrebbe dovuto realizzare i piccoli presenti hanno comunque deciso di ordinare alcune bomboniere per la loro piccola ed adorata Giulia.
<Eligia avrebbe voluto così – dice a Siracusa Times un provato dal dolore papà Agatino – ed è giusto che il suo desiderio venga realizzato>.
<La nascita di Giulia – dice con la voce rotta dalle lacrime la sorella Luisa – avrebbe donato gioia alla nostra famiglia che già fremeva per poterla stringere tra le braccia>.
Così quei piccoli ciucci rosa in ceramica sono stati consegnati alla famiglia Ardita propri ieri in memoria di quello che sarebbe stato.
<Ne adagerò uno sulla tomba di Eligia e Giulia – dice papà Agatino con gli occhi pieni di lacrime mentre attraversiamo il corridoio del Tribunale che porta alla Corte d’Assise dove si sta svolgendo il processo a carico del marito dell’infermiera aretusea (LEGGI QUI) – perché so che la mia Eligia e la mia nipotina sarebbero felici di vedere quel piccolo grande sogno realizzato>.