
News Siracusa: Si apre il sipario su una sala sold out e nel silenzio appare Leo Gullotta che facendo un inchino e sorridendo al pubblico dà inizio alla messa in scena di “Spirito Allegro”. La commedia brillante, di Noel Coward, per la regia di Fabio Grossi, è stata allestita mercoledì 24 febbraio, sul palco del Teatro Vasquez di Siracusa, al’interno della stagione teatrale de La Nuova Scena.
La pièce ha debuttato a Novembre ad Orvieto e sta raccogliendo in tutti i teatri italiani ampi consensi da parte del pubblico e della critica specializzata.
Al centro della storia troviamo Charles Condomine che alla ricerca di materiale occulto per il suo nuovo romanzo giallo, invita una coppia di amici e una medium, Madame Arcati, per fare una seduta spiritica con il fine di rubarle qualche trucco del mestiere. Madame Arcati conduce la seduta evocando uno spiritello di una bambina di sette anni, Dafne, che l’aiuta a mettersi in contatto con gli spiriti dell’al di là. La bambina a sua volta evoca lo spirito di Elvira, prima moglie di Charles. Da questo momento sul palco cominciano gli artefici, i giochi scenici del video mapping, usato per la prima volta nel teatro in prosa. Porte che sbattono, finestre che si aprono, spiritelli che aleggiano e che si materializzano diventando parte integrante della presenza scenica. Charles si sente scosso, si sente impazzire, anche perché è l’unico ad avvertire la presenza della moglie defunta e non sa come liberarsene. I due atti proseguono veloci tra gag, equivoci e battibecchi tra la moglie defunta e Ruth. Mentre cresce in lei la sofferenza a condividere il marito con il fantasma della prima moglie, appare chiaro il vero obiettivo di quest’ultima ovvero far morire Charles per riportarlo con sé nell’ al di là. E quando anche la seconda moglie passerà a miglior vita, per Charles diventerà dura convivere con gli spiritelli di entrambe e solo grazie all’aiuto della domestica, sensitiva naturale, riuscirà a rimandarle nell’oltretomba e ricomincerà a vivere.
Grossi confeziona una commedia del buon gusto dove il british humor e la classicità del testo fanno sì che non si perda mai il tono stilistico degli attori, anche dei più giovani. Tutto è perfetto, tutto rimanda agli anni ’40, dalla scenografia ai costumi della Sartoria Tirelli, alle musiche d’epoca di germano Mazzocchetti. Il tempo sembra essersi fermato al 1942, anno in cui venne allestita per la prima volta con lo scopo di esorcizzare la morte, in un periodo storico, quello della seconda guerra mondiale in cui la morte era negli occhi di tutti. Il mattatore Gullotta riesce a coinvolgere il pubblico e non lo delude nelle aspettative e ne viene fuori un mise en scene priva di volgarità e di cattivo gusto.