Il consiglio comunale ha bocciato stasera il bilancio consuntivo 2018 con 11 no, 5 sì e un’astensione. Della questione adesso sarà investito il commissario ad acta già nominato dalla Regione visto che l’atto è stato comunque affrontato dall’Aula in ritardo rispetto ai termini previsti dalla legge. Tra le questioni da approfondire c’è anche l’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale mentre il sindaco dovrebbe restare in carica fino alla scadenza naturale del mandato.
A relazionare sul consuntivo era stato il ragioniere generale, Giorgio Giannì. La gestione, hanno detto, ha risentito del ritardo con il quale lo scorso anno è avvenuta l’approvazione del bilancio di previsione, cioè il 23 dicembre, circostanza che ha costretto l’Amministrazione a operare in dodicesimi, e dei ritardi dell’applicazione delle misure correttive, anche se in misura minore rispetto al passato.
Le entrate complessive, tra tributi e trasferimenti, ammonta a 131 milioni. Con tale somma, si è fatto fronte a 96 milioni di spesa corrente e al recupero di un disavanzo di amministrazione di 686 mila euro; inoltre sono stati spesi 5,2 milioni per mutui. Alla fine, incassi e pagamenti risultano perfettamente bilanciati con la nota positiva di avere leggermente ridotto il ricorso alle anticipazioni di tesoreria rispetto al 2017.
Per quanto concerne il capitolo dei residui, quelli passivi ammontano a 58 milioni e quelli attivi a 134, 59 milioni dei quali, però, sono di dubbia esigibilità e iscritti in un apposito capitolo. Altri somme prudenziali accantonate sono: 4,5 milioni per anticipazione di liquidità; 4,4 per debiti fuori bilancio, 100 mila euro per le società partecipate e 2,73 milioni per altri fondi. Inoltre, ammontano a 12,1 milioni le somme in entrata il cui utilizzo è vincolato a precise destinazioni, ma di queste, a causa della situazione contabile dell’Ente, se ne possono utilizzare 2,5 milioni.
Infine, il disavanzo complessivo ammonta a 17,5 milioni ed è in linea con il piano di ammortamento trentennale dichiarato e applicato a partire dal 2015.
Al dibattito sul conto consuntivo avevano preso parte Salvatore Castagnino, nella veste di presidente della commissione Bilancio, Giuseppe Impallomeni, Ezechia Paolo Reale, Cetty Vinci, Carlo Gradenigo, Michele Mangiafico e Roberto Trigilio.