News Siracusa: molti e rivolti a turisti alto spendenti i progetti a cura della società Elemata Maddalena del marchese Di Grésy in collaborazione con il Brand Aman Luxury Resort, che vedono protagoniste la province di Siracusa.
Sfuma il progetto di Aman che vede rifiutata la realizzazione del resort nella penisola della Maddalena, nota anche come Pillirina, che in questo ultimo lasso di tempo ha generato molteplici discussioni e punti di vista diametralmente opposti.
Le parole del nobile piemontese rivelano rabbia e delusione nei confronti della burocrazia siciliana definita poco chiara e ferruginosa.
In seguito agli ultimi risvolti si corre il rischio che possano andare a monte anche gli altri progetti a sei stelle a cura della società. Tra i quali, oltre il già citato resort della Pillirina: un resort di lusso con vista mozzafiato di Ortigia e giardini pensili sui tetti, un Orient express siciliano per collegare le province di Catania, Ragusa e Siracusa che offrirebbe esperienze uniche tra arte e gusto per visitatori facoltosi, un beach club deluxe sulla spiaggia di Avola e inltre un golf resort da mille e una notte tra i dedali del giardino di una villa antica immersa nel verde di Palazzolo Acreide
Una parte della provincia aretusea si fa sentire e chiede alla società Elemata di fare un passo indietro. All’inizio della trattativa il gruppo Elemata aveva proposto e sviluppato una serie di iniziative con il proposito di attrarre il turismo più elitario del mondo, per promuove il proprio progetto aveva avviato un dialogo con il “Tavolo permanente per il lavoro e lo sviluppo” della provincia di Siracusa, coordinato dalla Camera di Commercio, di cui fanno parte: associazioni di categoria, ordini professionali, Pastorale diocesana del lavoro e sindacati dei lavoratori. Oggi questi organi, deputati finora al dialogo con il nobile, chiedono a Di Grésy e alla sua società di fare marcia indietro.
Pippo Gianninoto, vicepresidente della Camera di Commercio aretusea e coordinatore del Tavolo del lavoro e dello sviluppo dichiara: “Di Grésy ci ripensi. Noi siamo pronti a riprendere le fila del discorso e proponiamo di inserirlo in una visione più ampia, coinvolgendo anche altri attori. Non possiamo perdere occasioni di investimento, di lavoro e di rilancio di aree nevralgiche non solo per la nostra provincia ma per la Sicilia sud orientale intera. Vogliamo essere propositivi e siamo convinti che in questo momento così delicato per l’economia dell’Isola, occorra lavorare in sinergia per individuare un metodo utile a coniugare la volontà imprenditoriale con la salvaguardia del territorio”.
Secondo il Tavolo provinciale del lavoro, il resort alla Pillirina, e tutti i piani turistici di Elemata dovrebbero vedere la collaborazione di Soprintendenza, ambientalisti, Comuni, Regione, imprenditori e sindacati. Il fine è scongiurare non solo la perdita di queste occasioni ma anche evitare allo stesso tempo di dissuadere altri grandi imprenditori, allargare la discussione e considerare il progetto di Aman nel complesso con un’ottica politica e imprenditoriale nuova che sia in grado di superare gli errori del passato.
Gianninoto aggiunge: “Rivediamo tutti i progetti e troviamo una modalità condivisa per discuterne, cercare soluzioni. A partire dall’idea del trenino–hotel di lusso che potrebbe viaggiare su piccole rotaie in disuso in Sicilia, lungo quella linea ferroviaria, suggestiva, che collegava Siracusa a Vizzini e che potrebbe vedere insieme le tre province del Sudest proponendo tour tra il barocco, le bellezze di Pantalica e le eccellenze enogastronomiche”.
Elemata trae ispirazione dall’Orient express, infatti, il marchese Di Grésy aveva contattato chi, 10 anni addietro, ridiede vita al treno di lusso. Il nobile aveva intrapreso a questo proposito un proficuo colloquio con la società che gestisce il treno Royal Scotsman in Scozia (oggi acquisito da Orient express hotels) e che promette a 36 ospiti crociere notturne uniche con introiti milionari. L’idea che era stata approvata dalla Regione e che, come confermano gli uffici di Elemata Maddalena a Siracusa, accolse con entusiasmo la proposta e la brochure bilingue con cui veniva descritto il treno slow. Il viaggio si sarebbe trasformato in una festa privata itinerante come richiesto dal turismo mondiale di alto spendenti.
Gianninoto seguita: “Non possiamo perdere queste opportunità, lo ripetiamo. Anche perchè proprio per guardare avanti e rilanciare la Sicilia abbiamo dato vita al distretto Sudest presieduto dal sindaco di Catania, Enzo Bianco. Un ente che ha fra le sue priorità quella di sostenere il territorio nella sua organicità. Superando dunque una visione localistica, occorre inserire il piano di interventi del gruppo Aman con Elemata Maddalena in una discussione più ampia. Nulla togliendo al fatto che ognuno possa avere le proprie opinioni, da rispettare, proponiamo una commissione tecnica con componenti rigorosi, ambientalisti compresi, che mettano da parte le ideologie e trovino le soluzioni per dare benefici al territorio. Riapriamo la concertazione con le province di Ragusa e Catania, oltre che con quella di Siracusa, vista la portata dell’investimento e l’indotto rappresentato”.
Il progetto si sta in parte concretizzando grazie ai lavori che da sei mesi, gli operai della società Elemata hanno intrapreso in contrada Bibbia, nel territorio di Palazzolo Acreide, restaurando parzialmente un vecchio casale che in base al progetto originario diverrà un grande golf resort. L’ arredamento è seguito da maison di fama internazionale tra le quali le italiane Fendi e Armani. Purtroppo in seguito ai risvolti della vicenda Pillirina e al contratto annullato da Aman la società del marchese Di Grésy sarà costretta a fermarsi per cercare un altro operatore turistico.
Ma non è tutto poiché i programmi imprenditoriali di Elemata sono stati interrotti anche a causa della piega presa dal beach club di contrada Gallina, tra Fontane Bianche e Avola. A complicare le cose vi è l’assenza di un Piano spiagge da parte del Comune di Avola che impone restrizioni ferree al piano di intervento privato scontrandosi con la burocrazia regionale e un parere, rigorosamente preliminare, della Soprintendenza che 3 anni fa disse sì con riserva. Questa ambiguità legislativa ha fatto andar via dalla Sicilia il gruppo Aman.
Come è noto analogo è il discorso che riguarda il resort alla Pillirina. Infatti il 13 febbraio 2014 l’allora assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, si era pronunciato a favore della costruzione, al termine di una riunione alla presenza di dirigenti e funzionari della Regione, rappresentanti del Comune aretuseo, dell’ente camerale e delle sigle sindacali. Nel verbale della riunione dedicata all’istituzione della riserva protetta di Capo Murro di Porco si legge che il Tavolo del lavoro della provincia avanzava la proposta condivisa con il Comune di Siracusa per «un investimento in una porzione marginale e periferica della proposta istitutiva della riserva». Il resort si sarebbe esteso per il 5% del territorio di 576 ettari della riserva.
Dal verbale si evince: “Le aree di proprietà privata con una linea di edificabilità posta a 300 metri dalla costa verrebbero destinate alla realizzazione di un resort di lusso di Aman, operatore turistico di fascia altissima, che nel mondo opera esclusivamente in contesti quali parchi naturalistici, nazionali, riserve e aree protette assicurando edilizia sostenibile ed ecocompatibile, bassissimi livelli di antropizzazione”.
Il ruolo di Elemata sarebbe stato quello di procurare servizi, posteggi gratuiti, navette, una scuola di alta formazione e azioni per la valorizzazione dell’area archeologica scoperta da Paolo Orsi e oggi off limits. La proposta che venne depositata alla Regione, adesso non è chiaramente valida in quanto il contratto con Aman è scaduto e la società Elemata ha promesso una causa da 137 milioni di euro al Comune. Quest’ultimo attende maggiori aiuti e delucidazioni dalla Regione allo stesso tempo da Palermo vengono richiesti ulteriori chiarimenti a Siracusa.
Il nobile Di Grésy non rallenta la propria tabella di marcia oggi si trova a Malta per un altro resort ispirato a Montecarlo. A differenza della equivocabile burocrazia italiana il governo maltese assicura autorizzazioni in 30 giorni e propone un co-finanziamento.
Il marchese sorridendo si pronuncia ed esclama: “Come dire di no? “.