News Siracusa: dopo le proteste avvenute in data 27 ottobre 2006 e il 14 ottobre 2010, i sordi ritornano in piazza per manifestare contro l’immobilismo della Istituzioni relativamente al Riconoscimento ufficiale della lingua dei segni italiana, nonché per accelerare l’iter della proposta di legge per l’abbattimento di tutte le barriere della comunicazione “Disposizioni per la rimozione della barriere della comunicazione per il riconoscimento dell LIS, della LIS tattile e per la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde e sordo-cieche”.
Negli Stati dell’Unione Europea sono oltre 30 le lingue dei segni in uso la maggior parte dei Paesi negli anni si è dotata di strumenti legislativi nazionali volti a tutelare, studiare, promuovere e diffondere le rispettive lingue dei segni.
Le lingue dei segni sono riconosciute a livello Costituzionale in Austria, Finlandia, Portogallo, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.
La sezione Provincia dell’ENS di Siracusa, in concomitanza con la Sede Centrale ENS di Roma e con tutti i sordi italiani, ha organizzato un sit-in di protesta per giovedì’ 13 novembre 2014 alle ore 10 davanti alla Prefettura di Siracusa in piazza Archimede per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere alle autorità competenti locali di inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Governo delle lettere di sostegno in merito all’approvazione della proposta di legge. Inoltre, la sede centrale ENS ha indetto per giorno 20 novembre 2014 alle ore 10 a Roma una manifestazione nazionale di protesta per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e di tutti i diritti delle persone sorde e sordo-cieche.
La legge è lo strumento necessario per consentire le azioni e gli interventi che possono facilitare l’integrazione dei sordi, che oggi incontrano grandi difficoltà di comunicazione negli uffici pubblici, negli ospedali, nei tribunali, a scuola e nelle relazioni.
Questa volta i sordi non si accontenteranno di rassicurazioni o farse promesse: sono “stanchi” di attendere ancora il riconoscimento di un diritto, che non comporta oneri a carico dello Stato e che oggi è riconosciuto anche dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia il 3 marzo 2009 con la legge n. 18.