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Parigi sotto scacco per 60 ore: uccisi i tre terroristi della Jihad, complice ricercata

di Carolina Seguino
9 Gennaio 2015
Parigi sotto scacco per 60 ore: uccisi i tre terroristi della Jihad, complice ricercata
 

Terroristi Parigi siracusa Times News: Solo due giorni fa, Mercoledì 7 Gennaio, Parigi subiva un attacco terroristico: due fratelli franco-algerini, Said e Cherif Kouachi, di 32 e 34 anni, facevano irruzione all’interno della sede del settimanale satirico parigino Charlie Hebdo.

12 le vittime e 11 i feriti: sono stati brutalmente assassinati due agenti, un ospite, il portiere dello stabile ed otto giornalisti. Hanno perso la vita il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier ed i suoi più importanti vignettisti: Cabu, Tignous, Philippe Honore’ e Georges Wolinski, l’economista Bernard Maris ed una donna, Elsa Cayat, la quale teneva una rubrica quindicinale sul magazine.

I due killer jihadisti riescono tuttavia a fuggire a bordo di una Citroen ma l’auto viene ritrovata poco dopo non lontano dal luogo dell’assalto. Sono proprio i documenti rinvenuti al suo interno a consentire l’identificazione dei due killer e del loro complice, conducente dell’auto, di soli 18 anni.

Parigi non fa neanche in tempo a realizzare quanto accaduto, la città oggi si risveglia nuovamente impaurita e sotto assedio: Amedy Coulibaly, trentaduenne di origine africana, fa irruzione all’interno di un supermercato ebraico della capitale francese, tiene in ostaggio diverse persone tra cui un neonato di soli 6 mesi. Solo ieri l’uomo era stato autore di un delitto che ha tolto la vita ad una vigilessa, Clarissa Jean-Philippe. Sua complice nonché compagna Hayat Boumeddiene, attualmente ricercata. Contemporaneamente la Francia è vittima di un secondo assedio quello di Dammartin, a 40 km da Parigi, dove i fratelli Kouachi, dopo l’attacco alla sede del Charlie Hebdo, erano asserragliati nel capannone di una ditta tipografica con un ostaggio.

Dopo 60 interminabili ore durante le quali Parigi viene tenuta sotto scacco, due blitz delle teste di cuoio, a Parigi e a Dammartin, avvenuti pressoché contemporaneamente, portano all’uccisione dei 3 jihadisti e alla liberazione degli ostaggi. Attualmente pare che 4 di essi siano stati uccisi, probabilmente prima dell’intervento delle teste di cuoio. I due blitz, durati non più di 15 minuti, pongono fine ad una giornata nera, quella vissuta oggi in Francia, dove 4 persone hanno tenuto sotto assedio la capitale. La moglie di Coulibaly non è stata ancora catturata. Pare ci siano dei legami tra quest’ultimo e i due fratelli Kouachi: i tre uomini apparterrebbero allo stesso gruppo jihadista, inoltre Amedy Coulibaly era stato arrestato e condannato nel 2010 per aver fatto parte del gruppo che aveva elaborato e progettato l’evasione di Belkacem, alla quale collaborò anche Cherif Kouachi, successivamente scagionato.

Dopo il terrore di cui negli ultimi due giorni è stata vittima la Francia, in Italia, Alfano dichiara l’adozione di maggiori misure di sicurezza per i luoghi maggiormente esposti agli attacchi terroristici, luoghi di culto, giornali e tv.

I giornalisti del Charlie Hebdo partecipano nel frattempo alla prima riunione dopo la strage di cui sono stati vittima i loro colleghi ed il direttore del settimanale. È stato il quotidiano Liberatiòn ad offrire loro una sede per la riunione. Il mondo intero adesso attende con ansia il prossimo numero del settimanale, la cui uscita è prevista come di consueto per Mercoledì. I giornalisti del Charlie Hebdo hanno deciso di riprendere in mano la matita perché il loro lavoro deve andare avanti, perché non si può porre fine alla libertà di stampa e di espressione, perché non si può morire per mano della follia altrui, perché tutti noi siamo Charlie.

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