<Noi Cittadini, in particolare residenti nell’area di Testa Dell’Acqua, nonché residenti della città di Noto vogliamo pubblicamente esprimere indignazione e preoccupazione per la situazione venutasi a creare in seguito alla sistemazione degli 43 migranti (di cui 8 positivi al Covid-19) inseriti nella struttura d’accoglienza di Testa Dell’Acqua e soprattutto in seguito alle dichiarazioni rese dal governatore Nello Musumeci all’inizio del mese corrente> – inizia così la lettera aperta ricevuta da Federico Carpino e Concita Gallo e indirizzata non solo a Musumeci ma anche al sindaco di Noto, al Prefetto di Siracusa e all’assessore regionale alla salute.
<Parlare di probabile Istituzione di una zona rossa mette in allarme e pericolo (ancora una volta!) ilturismo, il commercio e ogni opportunità di ripresa del luogo. E’ più o meno come se, in pochi minuti, si fosse azzerato quanto finora creato e faticosamente costruito negli ultimi anni, come un effetto uguale e contrario rispetto a quello creato in positivo, ad esempio, dall’evento mondano del matrimonio dei “Ferragnez” a Noto! Un cadere verso il basso incontrollato e, pertanto, certamente pericolosissimo per ogni cellula commerciale del nostro paese> – proseguono Carpino e Gallo.
<Perché, ci si chiede, si è stati così avventati? Perché non si è fatto tutto quanto possibile perché queste affermazioni e fughe di allarmanti notizie non travolgessero la già fragile ripresa del paese? E le conseguenze sono tangibili e già in atto. Se solo si pensi al fatto che, in questo periodo, il centro della nostra bellissima città era praticamente deserto, come mai avremmo immaginato potesse avvenire in questo mese! Abbiamo bisogno vitale di un intervento straordinario e urgente perché non ci stiamo> – continuano nella lettera aperta i due residenti.
Un grido d’aiuto affiché si legge: <Il Sindaco di Noto faccia maggiore chiarezza e indichi chiaramente a tutti che i cittadini alloggiati nell’area di Testa Dell’Acqua sono presidiati ventiquattr’ore su ventiquattro; chieda scusa e provveda il Governatore Musumeci a rimediare al danno attraverso una campagna pubblicitaria mirata sul Territorio di Noto, nello specifico la zona di Testa dell’Acqua, che evidenzi la sicurezza delle zone e la possibilità di trascorrere le proprie vacanze in campagna lungo sentieri immersi nella natura, lontani d’assembramenti e in strutture attentissime ai protocolli Covid> – proseguono Carpino e Gallo.
<Le istituzioni, invece di eccellere in fughe di notizie pericolose e devastanti – concludono Federico Carpino e Concita Gallo – attuino subito programmi di promozione turistica del territorio (valorizzazione delle “mulattiere” e dei siti archeologici), cerchino quantomeno di programmare progetti di collegamento con i comuni limitrofi fortemente d’aiuto anche per la struttura d’accoglienza. Si progetti e si metta in atto, con cadenza periodica, la pulizia e manutenzione delle strade per renderle più sicure, anche dalle ingerenze e sconfinamenti degli animali da allevamento, pericolosissimi per gli automobilisti e i centauri. Creino la rete per un programma di sensibilizzazione per l’accoglienza, attraverso progetti di scambio culturale, che contrasti il Dilagante razzismo diffusosi a seguito di questa (triste e penosamente gestita) vicenda>.