<Con tanto di video e comunicato di partito, che ieri l’altro l’aula consiliare di Palazzo Ducezio, a Noto è stata concessa per le esigenze di un partito politico, che ne ha usufruito per dichiararsi parte integrante di una costituenda coalizione “pronta a scrivere un programma di governo per le prossime elezioni amministrative del 2021” insieme alla compagine Bonfanti”>.
È l’incipit di una lunga lettera dei tre consiglieri della coalizione Noto Bene Comune (Rosa, Pintaldi e Ferrero) indirizzata alla presidente del consiglio comunale Veronica Pennavaria.
<L’incontro – continuano i consiglieri –, è altresì servito per celebrare l’ennesimo cambio di casacca di Cutrali (assessore e consigliere di maggioranza, ndr), che in soli quattro anni è riuscito nella gigantesca impresa di sedere in più poltrone contemporaneamente (consigliere, assessore, presidente di commissione e vice presidente del consiglio, alla faccia di una politica che mette al centro l’uomo) e cambiare continuamente abito al cambiar delle stagioni, dalla netta opposizione con Noto Nostra (lista a sostegno di Veneziano Sindaco alle scorse amministrative), alla netta maggioranza con Bonfanti (passaggio a Forza Italia insieme al suo nuovo mentore) all’affermarsi del suo ultimo riciclaggio con l’UDC (almeno questa volta ci ha fatto sapere che sta metaforicamente a centro), dopo un passato che lo ha visto nascere con Patto per Noto (movimento coordinato da Cultrera)>.
<Tornando alla serietà – scrive la coalizione Noto Bene Comune -, del nostro discorso, ci rivolgiamo alla presidente del Consiglio Veronica Pennavaria, rappresentativa del Consiglio Comunale e “padrona di casa” dell’aula consiliare. Premesso che non è corretto concedere l’aula consiliare per esigenze di partito, coalizione e programmi elettorali (dovrebbe saperlo no?), che si è creato un precedente che non potrà più farla opporre alla richiesta di qualunque gruppo e che l’aula consiliare è il luogo di confronto e deliberazione del Consiglio Comunale, dove sindaco e giunta sarebbero solo suoi ospiti (dovrebbe sapere pure questo no?) dica a noi e alla cittadinanza, ai sensi di quale articolo e di quale comma del Regolamento del Consiglio Comunale ha autorizzato la “profanazione dell’aula consiliare” per interessi di partito e di coalizione o chi in sostituzione a Lei ha eventualmente consumato un abuso politico di parte tale da non conoscere precedenti>.
La risposta della presidente Pennavaria, però, non ha tardato ad arrivare.
<Il presidente del Consiglio Comunale – dice la Veronica Pennavaria – ha il compito di gestire lo stesso in modo corretto ed imparziale, assicurandone la conduzione nel pieno rispetto delle regole scritte e di quelle morali, dando a tutti i Consiglieri stessi, ed ai gruppi consiliari dei quali essi fanno parte, la piena sicurezza di potersi sentire tutti uguali, l’uno all’altro, nello svolgimento del proprio mandato elettorale. E, fino ad oggi, ritengo di aver svolto il mio compito in maniera assolutamente corretta, cercando di assolvere il mio mandato di Presidente in modo imparziale ed uguale per tutti i colleghi. Il che significa anche, senza mezzi termini, che l’aula consiliare, massimo organo formale e sostanziale dell’assise comunale, ritengo non possa e non debba essere mai concessa per incontri politici che non contemplino appieno la possibilità di presenza di tutte le forze politiche legalmente esistenti e contemplandone anche il diritto all’intervento a tutti>.
<La stessa – dice la presidente – va quindi concessa solo ed esclusivamente in assisi comuni e mai a specifici partiti politici. Quindi, mai e poi mai, nel pieno rispetto di quanto sopra, ho concesso l’uso dell’aula in modo difforme alla regola data. Detto e puntualizzato ciò’ continuo affermando, senza tema alcuna di smentita, che questa Presidenza non solo non ha autorizzato l’uso dell’aula consiliare ad alcun partito politico o a chicchessia ma che, per di più’, ha appreso dell’evento di sabato scorso solo dopo che lo stesso era stato realizzato! E, se questo non bastasse, continuo nell’affermare che mai, qualora mi fosse stata richiesta, avrei concesso la fruizione dell’aula per motivi chiaramente ed evidentemente politici od elettorali!Quanto sopra anche al fine di confermare la mia correttezza e la mia imparzialità, nella qualità di Presidente, nella conduzione del ruolo a me assegnato dal Consiglio Comunale quattro anni fa! Tanto si doveva>.
