News Siracusa. «Ci sarà in futuro, quando l’emergenza sanitaria sarà superata, spazio per i confronti verbali oggi servono fatti, immediati e concreti».
Sono queste le parole dell’avvocato Pier Francesco Rizza, Presidente del Comitato Consultivo Asp 8 di Siracusa, a seguito della polemica nata dopo il servizio del programma di inchiesta “Report”.
«Riteniamo – aggiunge l’avvocato Rizza – che non sia questo il momento delle polemiche sterili e delle rivendicazioni oggi, che ricorre anche la giornata internazionale della Salute, è il momento di agire con rigore ed immediatezza a tutela della salute dei cittadini e degli operatori sanitari di Siracusa, con tutti gli strumenti che l’ordinamento prevede».
Il servizio di inchiesta andato in onda lunedì sera su Rai 3 «ha posto in evidenza – sottolinea il Presidente Rizza – i ritardi o gli errori che si sono registrate in alcune regioni d’Italia nella gestione della emergenza sanitaria mondiale da Covid 19».
«Il quadro esposto sconforta i cittadini tutti oltre alle associazioni del volontariato che ancora, seppure con grandi difficoltà ed a volte nella indifferenza delle istituzioni – aggiunge l’avvocato Rizza – continuano senza sosta a dare sostegno alle attività di informazione ai cittadini e di sostegno alle fasce sociali più disagiate».
«Che qualcosa fosse “andato storto” si era percepito – prosegue Rizza – e si è manifestato palese in occasione del vertice tenutosi alla presenza del Prefetto di Siracusa e dell’assessore regionale alla Salute avv. Ruggero Razza e della successiva immediata determinazione di costituire un covid-team regionale di sostegno presso l’ASP di Siracusa».
«I risultati di tale provvedimento potranno vedersi solo tra due settimane – precisa l’avvocato Rizza – oggi, invece, assistiamo alla gestione della emergenza sanitaria a Siracusa, così come ci è stata rappresentata».
«Non è compito del Comitato Consultivo Aziendale presso l’ASP individuare le responsabilità – aggiunge Pier Francesco Rizza – ma possiamo sollecitare il management aziendale ed i responsabili della politica sanitaria regionale ad adottare con immediatezza le opportune soluzioni quali, ad esempio, la esecuzione di un maggior numero di tamponi per gli operatori sanitari, i cittadini ed soggetti fragili anche con le visite domiciliari potenziando a tal fine le USCA sul territorio».
«E’ questa la richiesta che il Comitato Consultivo dell’ASP di Siracusa invia al Management Aziendale ed all’Assessore regionale alla Salute – conclude Rizza – E’ questo l’obiettivo cui il CCA dedicherà la propria attenzione nell’immediato futuro, anche con l’ausilio della Rete Civica della Salute sul territorio provinciale».