News: uomo politico di grande spessore Sergio Mattarella è oggi il dodicesimo presidente della Repubblica Italiana.
Nonostante le divergenti posizioni assunte dalla classe politica, Mattarella raggiunge ben 665 voti sfiorando i due terzi. L’Aula della Camera applaude in piedi il raggiungimento del quorum da parte del primo presidente siciliano al colle, fatta eccezione per gli appartenenti al M5S e alla Lega che reagiscono con ben poco entusiasmo alla nuova elezione, difatti Grillo dichiara: “50 sfumature di grigio”, Salvini, non meno incisivo, commenta: “Non è il mio presidente”. Più propositiva la reazione di altri esponenti politici tra cui Renzi che twitta: “Buon lavoro” e Napolitano che dichiara: “Sarà punto di riferimento per le riforme”. Colpo di scena per i 140 elettori di Forza Italia che avevano stabilito di seguire una linea unica e ufficiale lasciando scheda bianca ma che in realtà non hanno mantenuto tale proposito, raccogliendo un totale di 105 schede bianche. Nonostante il dichiarato dissenso Berlusconi ha ad ogni modo inviato un telegramma di congratulazioni ed auguri al nuovo presidente. È caos, invce, nel Ncd che vede le dimissioni irrevocabili e aventi effetto immediato di Maurizio Sacconi da capogruppo a Palazzo Madama di Area popolare Ncd e Udc, così come Barbara Saltamartini che sceglie di schierarsi contro e si dimette da portavoce Ncd.
Il quotidiano la Stampa definisce Mattarella il Presidente mite, moderato, serio, ragionatore, disponibile, ma fermo su principi e valori, sui quali non transige. Ed è ciò che dice di lui chi lo conosce bene. Pubblicamente perse le staffe solo quando la Dc decise di virare a destra.
Ma come inizia la carriera politica di Sergio Mattarella? Un tragico evento segna irrimediabilmente le sue future scelte. Sergio infatti nella sua gioventù aveva intrapreso gli studi universitari diventando costituzionalista prima e professore di Diritto Parlamentare presso l’università di Palermo dopo, Piersanti, il fratello maggiore, devoto alla politica, seguite le orme del padre si era ritrovato a scegliere se puntare alla presidenza della Regione Sicilia o continuare la carriera politica a livello nazionale. Ma l’obiettivo di Piersanti era dare nuovo splendore a quell’amministrazione viziata, infestata di legami clientelari e criminali, che vigeva presso la regione.
Piersanti è stato ammazzato da Cosa Nostra davanti al portone di casa sua nel 1980 mentre era presidente della Regione Siciliana. Sergio comincia quel giorno di Epifania il suo percorso politico, prosegue così l’opera del fratello tra Parlamento, Governo e Corte Costituzionale. Deputato dal 1983 al 2008, inizialmente per Democrazia Cristiana e successivamente per il Partito Popolare Italiano e la Margherita, più volte ministro dal 2011 è giudice costituzionale di nomina parlamentare.
L’Italia conquista oggi un presidente della Repubblica che ha forte consapevolezza di quanto oltre l’arroganza della natura umana si può spingere.