L’abbandono delle fonti di energia tradizionali a favore di quelle rinnovabili comporterà un aumento esponenziale della richiesta di pile, come le batterie aaaa, e di accumulatori.
La crescita, calcolata in un 25% su base annuale da qui al 2030, richiederà da un lato un aumento della capacità produttiva dei Paesi dell’Unione, dall’altro l’implementazione di sistemi di riciclo performanti, in grado di ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente e di favorire il passaggio dall’economia lineare a quella circolare.
I settori che traineranno maggiormente l’aumento della richiesta di questi componenti elettrici sono quello dell’automotive o, più in generale, dei veicoli elettrici, e quello dei piccoli dispositivi portatili, anche smart, entrambi a loro volta destinati a crescere nei prossimi anni.
I dispositivi portatili in particolare richiederanno l’immissione sul mercato di un numero crescente di pile non ricaricabili, in particolare batterie microstilo impiegate in dispositivi medici, fotocamere e telecomandi. Il consumatore può acquistare comodamente le batterie aaaa sul sito di RS, o presso un altro rivenditore, al fine di alimentare i propri dispositivi.
Data l’impossibilità di fornire nuova carica a queste batterie, quando sono esauste risulta indispensabile smaltire nel modo corretto, al fine di limitare l’impatto sull’ambiente dei metalli pesanti in esse contenuti, ma anche per rafforzare l’economia del Paese attraverso il recupero dei cosiddetti materiali critici.
Dal produttore al consumatore, tutti i soggetti che partecipano al ciclo di vita delle pile e delle batterie dovrebbero acquistare maggiore consapevolezza dell’importanza del ruolo da loro svolto e della differenza che possono fare le scelte individuali e di gruppo.
L’aumento della richiesta obbligherà l’Europa ad aumentare la propria produzione, facendo passare, entro il 2030, la quota di mercato dall’attuale 17% al 26%; come diretta conseguenza, dovrà essere impiegato un quantitativo sempre maggiore di quelle materie prime che scarseggiano sul territorio e la cui produzione interna copre già oggi appena l’1% della richiesta effettiva.
Per far fronte a queste richieste e favorire la produzione, riducendo al contempo l’impatto del mercato sull’ambiente, l’UE ha introdotto un regolamento volto a regolare l’intero ciclo di vita di accumulatori e pile portatili, ponendo nuove sfide e obiettivi a medio e lungo termine.
Tra le sfide principali rientra la volontà di rendere i Paesi dell’Unione indipendenti nella produzione di batterie, in particolare per quanto concerne quelle destinate ad automobili e veicoli elettrici, entro il 2025, attraverso la nuova immissione nella produzione dei materiali critici, i quali dovranno essere riciclati, in quantitativi crescenti e secondo quantitativi minimi stabiliti, dalle pile esauste e dagli accumulatori non più funzionanti.
Altro importante obiettivo riguarda la riduzione degli impatti negativi che il mercato delle batterie può avere sull’ambiente e sulla società; anche questo può essere sconfitto, secondo il nuovo regolamento, attraverso l’aumento delle percentuali di materiali riciclati. In particolare, il corretto processo di riciclo delle batterie al piombo sarebbe in grado di abbattere l’impatto ambientale fino al 49%, mentre scenderebbe del 96% l’impronta di anidride carbonica dell’alluminio riciclato.