News Siracusa: il Palazzo Zuppello di Augusta, ospiterà la seconda tappa di “Punto Zero Sicilia: Petrolio, inquinamento ambientale e rischio per la salute”. Il secondo ceckpoint di questa importante inziativa si svolgerà il 29 marzo, in via Epicarmo 74 a partire dalle 17.30, per discutere su i livelli di inquinamento e della qualità ambientale in specifiche zone del territorio siracusano.
Avviata alla fine dello scorso anno in Basilicata, “Punto Zero Sicilia” è stata fortemente voluta dal gruppo parlamentare europeo Efdd. In Sicilia saranno presenti gli europarlamentari M5S Ignazio Corrao e Piernicola Pedicini, alcuni portavoce M5S all’Ars e alla Camera dei Deputati Stefano Zito e Maria Marzana, il parroco della Chiesa Madre, don Palmiro Prisutto e il coordinatore del progetto Punto Zero, Danilo Pulvirenti.
“Quando diversi mesi addietro – ha dichiarato l’eurodeputato Ignazio Corrao – grazie alla eco fornita dagli organi di stampa, abbiamo conosciuto la storia di Don Palmiro Prisutto e dell’elenco di morti di tumore che il parroco legge al termine di ogni omelia, abbiamo subito presentato una interrogazione alla commissione Europea sul caso Augusta e sulla preoccupante incidenza di mortalità legata a doppio filo con l’eccessiva presenza industriale. L’avvio del progetto Punto Zero in questo territorio ha quindi un valore rilevante per mettere nero su bianco le eventuali responsabilità di chi pur di far cassa, se ne infischia delle normative già esistenti e della salute dei cittadini”
Il progetto è finanziato tramite i fondi dei parlamentari M5S in Europa, e durante questa prima fase si occuperà di monitorare Milazzo, Augusta e Gela, ossia le tre aree a maggiore rischio ambientale, proseguendo con tutta una serie di azioni finalizzate alla misurazione ed alla costante verifica dei parametri ambientali sul territorio regionale ed anche nel resto del Sud Italia, contrassegnato da impianti critici per la sostenibilità ambientale. Realizzare quindi la misurazione dei “Punti Zero” , vorrà dire conseguire i livelli di inquinamento di tali zone del territorio, per permettere, tramite i dati ottenuti e l’osservazione del ciclo di vita degli impianti, il monitoraggio dell’eventuale deterioramento della qualità dell’ambiente circostante: acqua, aria, terreno, fanghi, flora e fauna.