News. La Regione Siciliana, e per essa l’Assessore della Salute, Ruggero Razza, in previsione della fase 2 dell’emergenza Covid-19, di “allentamento delle misure di isolamento generalizzato”, come riportato in una nota inviata ieri alle strutture sanitarie, alle Prefetture, all’Amministrazione Penitenziaria dell’isola e all’Anci, prepara il “dopo” con misure di sanità pubblica finalizzate a “individuare e interrompere tempestivamente le catene di contagio”.
«E per fare ciò individua una serie di soggetti da sottoporre a screening, tra le categorie maggiormente a rischio e tra coloro che siano stati contagiati sviluppando una risposta immunitaria, che, potenzialmente, potrebbero essere fonte di contagio.
Un test sierologico di tipo “quantitativo” o “qualitativo”, a secondo della misura di rischio rappresentata nel territorio dalle varie categorie chiamate alla ripartenza, che vanno dagli operatori sanitari a tutti i livelli, al personale di Rsa e Case di riposo, a quello delle carceri, alle Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Forze armate impegnate a fronteggiare l’emergenza Covid-19, personale volontario, Amministrazione giudiziaria, grande distribuzione, imprese, aziende ed esercizi commerciali.
Dimenticando però gli operatori ecologici addetti alla raccolta rifiuti, categoria di fatto quotidianamente a rischio, le cui tante aziende in Sicilia adesso sono in forte apprensione».
A sottolineare la dimenticanza chiedendone la rettifica, i rappresentanti di “Base riformista” del PD in Sicilia, l’on. Carmelo Miceli, componente della Commissione Giustizia della Camere e della Bicamerale Antimafia, e il canicattinese Paolo Amenta, Vice Presidente regionale di AnciSicilia.
«Dalla lettura del provvedimento con cui ieri l’Assessorato della Salute siciliano – hanno dichiarato Miceli e Amenta – ha disposto lo screening epidemiologico con utilizzo dei test seriologici e/o quantitativi per categorie di lavoratori maggiormente esposti a rischio risulta incomprensibilmente omessa la categoria degli operatori del servizio della raccolta dei rifiuti urbani e rifiuti pericolosi prodotti nelle strutture sanitarie ospedaliere. Si tratta di una dimenticanza grave e incomprensibile a cui l’Assessore Razza dovrebbe rimediare immediatamente».