News Siracusa: l’iniziativa “#svegliatitalia, è ora di essere civili” approda anche a Siracusa. In vista della futura discussione in Senato del disegno di legge sulle unioni civili, sabato 23 gennaio a partire dalle ore 21, Largo XXV luglio ospiterà la manifestazione proposta da Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit – Movimento Identità Transessuale e organizzata, nel capoluogo aretuseo, dalle associazioni Arcigay Siracusa e Stonewall GLBT.
“Scendiamo in piazza – spiegano Armando Caravini (Arcigay) e Biondi (Stonewall) – per chiedere che la legge sulle unioni civili, che verrà discussa in senato il 26 gennaio, venga approvata senza alcuna mediazione a ribasso. Chiediamo che alle persone Gay Lesbiche Bisex e Trans, alle loro famiglie ed ai oro figli vengano riconosciuti parì dignità e uguali diritti! Non importa che tu sia Gay Lesbica Bisex Trans, Eterosessuale, giovane, anziano, che tu abbia dei figli oppure no… unisciti a noi!”.
“Realizzeremo – continuano i due – un sit-in e un flash mob con sveglie e orologi per sottolineare che ormai è giunta l’ora per il riconoscimento dei diritti civili, pertanto chiediamo a tutte le persone che parteciperanno di munirsi di sveglie e orologi e di venire a manifestare con noi”.
Arcigay Siracusa e Stonewall GLBT hanno organizzato l’iniziativa in collaborazione con: Amnesty Siracusa, ARCI Siracusa, Arciragazzi Siracusa, Astrea in memoria di Stefano Biondo, AUSER, CGIL, Coordinamento Siciliano Donne Contro la Violenza, Chiesa Evangelica Battista di Siracusa, Consulta Civica, Network Persone Sieropositive, Rete Centri Antiviolenza di Raffaella Mauceri, Rete Degli Studenti, Rifiuti Zero, Unione Degli Studenti e Zuimama Arciragazzi.
I due esponenti Arcigay e Stonewall GLBT rivolgono infine al Governo ed al Parlamento il seguente appello:
“L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni. Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri. Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese. La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati”.