News Siracusa. Un patto tra parti sociali e enti locali per realizzare pienamente il sistema integrato nella provincia di Siracusa voluto dalla Legge 328/2000.
Ad auspicarlo è stato il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl di Siracusa e Ragusa, Daniele Passanisi, che ha aperto l’incontro svolto giovedì scorso nel salone “Giulio Pastore” della Cisl in via Arsenale alla presenza di Confcooperative, Legacooperative Sud, Associazione generale delle cooperative, delle segreterie provinciali della Funzione pubblica di Cgil e Uil, rivolto anche alla deputazione regionale presente con l’esponente del Movimento Cinque Stelle, Stefano Zito e del Pd Giovanni Cafeo, con il vicepresidente dell’Anci Paolo Amenta.
Un appuntamento rivolto in particolare ai sindaci del territorio, a cui hanno preso parte solo i primi cittadini di Palazzolo Salvatore Gallo e di Canicattini, Marilena Miceli e gli assessori alle Politiche sociali di Siracusa e Pachino, rispettivamente Alessandra Furnari e Santina Baglivo.
Al centro delle rivendicazioni delle cooperative che svolgono l’attività socio assistenziale ci sono oltre 1 milione 600 mila euro vantati dalle cooperative come crediti dai Comuni per servizi già espletati oltre a più di 2 milioni di euro attesi dal Libero Consorzio. Risorse che se non riscosse rischiano di far fallire decine di imprese, con la perdita di centinaia di posti di lavoro e l’interruzione di servizi fondamentali per anziani e disabili.
«E’ pesata l’assenza dei sindaci dei comuni siracusani, presenti solo in minima parte nonostante siano stati invitati tutti – ha rilevato il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl di Siracusa e Ragusa, Daniele Passanisi – Un’assenza che la dice lunga sugli interessi che si nutrono nei confronti di un settore delicato come quello delle cooperative sociali. Come sindacato non possiamo permettere che un intero settore formato da migliaia di lavoratrici e lavoratori possa scomparire per l’inefficienza di un sistema di welfare che è ormai al collasso».
Passanisi ha indicato quindi gli obiettivi che deve avere il documento condiviso tra cooperative e parti sociali. «Occorre che tra enti locali e parti sociali si riesca a saldare una rete efficiente che possa affrontare questa situazione – ha spiegato Passanisi – I Distretti socio-sanitari non sono in grado di presentare progetti adeguati per la carenza di personale formato e per la mancata sinergia tra attori istituzionali, terzo settore e sindacati. E’ indispensabile, quindi, indicare un percorso di discontinuità rispetto al passato evidentemente fallimentare».
Continuità del servizio e del lavoro degli addetti restano centrali secondo il sindacato. «L’obiettivo e la priorità della Cisl Fp – conclude il Segretario – è quello sia di tutelare il diritto al lavoro per i lavoratori di questo settore sia di tutelare le persone più deboli garantendo loro l’erogazione di servizi sociali più efficienti. Per tali motivi abbiamo voluto prevedere un’azione partecipata di tutti gli attori interessati al fine di approntare una piattaforma comune ed elaborare nuove strategie per evitare ulteriori fallimenti che non indicherebbero più una via d’uscita».