News Siracusa: quasi due mesi senza stipendio per i dipendenti di “Siracusa Risorse“. Una condizione inaccettabile che ha spinto, questa mattina, gli operai della società in house della ex Provincia Regionale di Siracusa a manifestare il proprio disappunto con un sit-in davanti la sede della Prefettura. Nell’assordante silenzio di Siracusa Risorse circa il pagamento degli stipendi dei mesi di dicembre e gennaio e sullo stesso futuro della società in house, il movente dell’accorata richiesta dei lavoratori di un colloquio con il Prefetto Gradone.
Dopo due ore di sit-in, una delegazione dei lavoratori in protesta ha ottenuto l’attenzione di Armando Gradone al quale è stato attentamente illustrato lo stato di preoccupazione in cui vertono le 104 famiglie che da ben due mesi non percepiscono alcun salario. La rappresentanza ricevuta dal Prefetto ha poi espressamente richiesto la convocazione di un tavolo con annessa la partecipazione delle deputazioni regionali e del Siracusa Risorse S.p.a.
Doveroso fare chiarezza sul futuro della società in house. Un futuro che, oggi più che mai, sembra essere offuscato dall’inerzia del management e dall’assenza di qualsiasi piano di garanzia occupazionale da parte dell’unico committente.
“Esistono tutte le possibilità per rilanciare Siracusa Risorse – ha dichiarato Stefano Gugliotta, segretario Filcams Cgil Siracusa – che potrebbe anche ampliare l’offerta dei propri servizi ad altri enti, ma fatalmente è ferma e bloccata sull’unico committente, con gli annessi problemi di liquidità; la colpevole inerzia del management di Siracusa Risorse per le conseguenze che pagano i lavoratori con le loro famiglie è ancor più grave. Auspichiamo – ha concluso Gugliotta – da parte della deputazione regionale un cenno, teso, oltre a far chiarezza sulla sorte della società in house, anche a dare certezza a tutti i lavoratori che direttamente e indirettamente operavano in seno alle provincie regionali”.
Anche il segretario provinciale della UilTuCS, Anna Floridia, preoccupato per le sorti dei lavoratori, è intervenuto fattivamente sulla vicenda, sottolineando l’esigenza di scuotere segnali validi direttamente dalla politica.
“Abbiamo chiesto alla deputazione regionale e nazionale siracusana un tavolo di confronto perché due mesi sono francamente troppi. Non si può giocare con la vita di queste persone e di riflesso con le loro famiglie. Noi ci siamo attivati anche con la nostra categoria affinché anche la UilTucs siciliana faccia pressioni sul Governo regionale. E siccome la prospettiva è quella che non prima di giugno la Provincia avrà un nuovo presidente – ha continuato il segretario UilTucs – il rischio è che questo commissariamento possa ancora allungare i tempi. Non riteniamo che il prefetto possa fare qualcosa se non invitare alla calma e al buon senso, pensiamo piuttosto che occorre un segnale dalla politica visto che i mancati stipendi per questi lavoratori avrebbero un riflesso negativo per tutto il territorio”.