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News Siracusa: il grido della terra. Ieri sera, in un atmosfera surreale, quasi fiabesca, la Latomia dei Cappuccini, è stata scenario, nel giorno della sua riapertura, di “giardino del mondo”, una piacevole serata-evento dove si è raccontata una storia, dove il pubblico ha vissuto un’esperienza.
Un luogo incantevole, in cui si entra in punta di piedi, senza fare alcun rumore. Forse, la laconica reazione è da demandare allo stupore. Del resto, non si fa altro che ammirare la bellezza del sito e, non è raro, vedere inciampare curiosi visitatori, troppo intenti nel volgere lo sguardo verso l’alto. Proprio lassù, si ergono le estremità di pareti rocciose la cui grandezza infonde nell’animo dei passanti quel tipico timore reverenziale, che si nutre, da bambini verso i propri genitori ma che, al tempo stesso, avvolge e protegge il cammino per il cuore, il nocciolo della cava. Un cammino, rischiarato da luci soffuse, che, passo dopo passo, è cadenzato dai rumori e dai profumi della natura che, rigogliosa, si staglia imperiosa su tutto l’ambiente.
Sotto un tetto di roccia, accompagnate dal richiamo ripetitivo e a tratti quasi malinconico dell’assiolo, le voci narranti dell’etnologo e guida naturalistica Paolo Uccello, di Marinella Scognamiglio e Lorenzo Falletti e le note dei Cantunovu hanno trasportato il pubblico in un viaggio alla scoperta delle caratteristiche e dell’autentica identità del sito, intrecciando sapientemente musica, leggende popolari e vecchi “detti” siciliani con versi tratti dall’enciclica di Papa Francesco “Laudato si”.
Le parole di Papa Francesco, filo conduttore dell’intera serata, comunicano l’urgenza di mutare un modello di sviluppo che inquina il creato. Parlano di una terra che non rispecchia il disegno divino, dell’esigenza di “proteggere la casa comune” scongiurando così ulteriori danni ambientali. E’ una Madre Terra che, nonostante continui imperterrita a cullarci, a nutrici, ad avvolgerci, protesta del male che, giornalmente, le è inferto da un uomo intorpidito, pigro e spregiudicatamente spensierato nella propria irresponsabilità. Un atteggiamento egoista, volto asetticamente a mantenere i propri stili di vita, di produzione e consumo.
Nel corso della serata, realizzata in collaborazione con la società Kairos, i Frati minori Cappuccini ed il Comune di Siracusa, si è anche e tanto parlato di biodiversità, flora e fauna. Ad introdurre e sminuzzare anche le curiosità più impensabili, la voce del luogo, della terra, l’etnologo Paolo Uccello. Il mondo apparentemente inanimato delle piante si è così rivelato, attraverso le sue parole, in tutta la sua preponderante forza. Esseri dai 15 sensi e dagli straordinari poteri curativi che, spesso ignorati da un uomo sempre poco attento, identificano e catturano la reale essenza dei luoghi, dell’ambiente.
Racconti ed esperienze che, grazie all’impegno profuso da Erga, azienda vincitrice del bando di gara per la gestione dei siti culturali di proprietà comunale, potranno essere ripetute, rivissute. Proprio dal 21 agosto, infatti, la Latomia dei Cappuccini, sarà aperta ogni sabato e domenica e sarà persino possibile partecipare a visite guidate serali.
Exploit di pubblico e applausi a scena aperta hanno caratterizzato l’incantevole serata. Tra i numerosi spettatori presenti, ospiti d’eccezione, il vicesindaco Francesco Italia, Don Luca Saraceno, Rettore della Basilica Madonna delle Lacrime e la comunità dei Frati Cappuccini guidati dal Padre Guardiano Francesco Vinci.