News. Il Garante dei diritti delle persone private della libertà del comune di Siracusa, Giovanni Villari, si è recato nuovamente stamattina al carcere di Cavadonna per prendere visione delle conseguenze delle proteste avvenute ieri sera.
“I danni sono seri – ha riferito Villari – e per la direzione del carcere non sarà facile porvi rimedio, considerando anche la fase che stiamo attraversando. Stamattina al carcere, su richiesta del direttore Aldo Tiralongo, è arrivato il magistrato di sorveglianza di competenza, per ascoltare le richieste di una ristretta delegazione di detenuti coinvolti”.
La protesta, riferisce il Garante, ha interessato i reclusi del Blocco 50, dove si stanno contando i danni. “Devo però segnalare – ha aggiunto – che non tutte le persone ospitate in quella sezione vi hanno preso parte. Al piano terreno la cucina è inutilizzabile, sono stati distrutti televisori, circuiti di sorveglianza e altre attrezzature; anche le celle risultano gravemente danneggiate. Il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria ha sospeso le traduzioni per lo sfollamento, ragione per cui i detenuti le cui sezioni non sono momentaneamente agibili dovranno essere distribuiti sempre all’interno del penitenziario di Cavadonna. Questo aggraverà ulteriormente il sovraffollamento del quale la struttura soffre oramai in maniera endemica”.
Sulla “notte difficile vissuta nella casa circondariale di Cavadonna” è intervenuto anche il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara: “proprio nella giornata di ieri sono stato in contatto con il direttore della struttura ed il prefetto. Sono fortemente convinto, ma non sono il solo, che ci sia una regia dietro queste sommosse nelle carceri italiane. Le misure restrittive anche nelle visite dei familiari ai detenuti si sono rese necessarie, così come per il resto del Paese. Tutti, compresi i detenuti, devono comprendere che si tratta di provvedimenti assunti per tutelare la salute di ognuno. Con la violenza, è stato chiaro il ministro Bonafede, non si dialoga e non si scende a patti. Massima solidarietà alla direzione della struttura e la mia personale vicinanza e gratitudine alla Prefettura, alla Polizia Penitenziaria e a tutte le forze dell’ordine intervenute per riportare calma in una situazione che poteva diventare critica”.