Con una nota inviata stamattina all’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente, il sindaco, Francesco Italia, ha chiesto la convocazione della conferenza dei servizi propedeutica all’emanazione del decreto istitutivo della riserva naturale orientata “Capo murro di porco e penisola Maddalena”.
L’amministrazione comunale tenta così di far ripartire un iter fermo da 7 anni, cioè dal 17 luglio del 2015 quando la stessa Regione approvò la variante al Piano dei parchi e delle riserve naturali per inserire proprio l’area in questione, che comprende anche l’area della Pillirina.
Con questa decisione, visto il lungo immobilismo, il Comune ha voluto avvalersi della prerogativa – prevista per legge in quanto “amministrazione coinvolta nel procedimento” – di richiedere alla Regione (“amministrazione procedente“) la convocazione della conferenza dei servizi, che dovrà stabilire la delimitazione della riserva, il gestore e prevedere i criteri di utilizzo e i divieti da osservare.
«La lunga inerzia della Regione – afferma il sindaco Italia – ha finito col riaccendere un dibattito su un provvedimento atteso dalla cittadinanza. La nostra attenzione rispetto a questa vicenda e rispetto alla valorizzazione della Maddalena non è mai venuta meno, non solo come Comune ma anche come component e del consorzio dell’Area marina protetta del Plemmirio. Personalmente ho partecipato lo scorso ottobre al Cda del consorzio che deliberò di proporsi come gestore della riserva terrestre e in quella sede manifestai tutto il mio entusiasmo e l’interesse del Comune per la realizzazione di una parco unico con l’area marina».
Quel Cda, tenuto in 27 ottobre, deliberò, inoltre, di sollecitare l’assessorato regionale a riprendere l’iter per l’istituzione della riserva naturale orientata e di avviare uno studio circa la possibilità di istituire un Parco nazionale del Plemmirio che comprendesse anche il tratto di mare corrispondente.
«Noi – conclude il sindaco Italia – teniamo in modo particolare a questo tratto di territorio siracusano che consideriamo un vero e proprio luogo dell’anima da tutelare con ogni mezzo possibile. Puntiamo a una sua fruizione assolutamente sostenibile e accessibile a tutti. A tale proposito, già nel 2019 abbiamo presentato un progetto, oggi in attesa di finanziamento, per 900 mila euro dedicato all’ex feudo Santa Lucia. S tratta una zona di rilievo dal punto di vista storico e archeologico, oltre che per la flora e la fauna, che possiamo e vogliamo recuperare e valorizzare».