
News Siracusa: la Guardia costiera ha bloccato un uomo mentre era intento alla raccolta di ricci di mare, in zona Punta del Pero, nonostante sia entrato in vigore il periodo di fermo biologico.
Una motovedetta ha sorpreso, ieri mattina, un sub con diverse centinaia di esemplari femmina di riccio, raccolti nelle acque antistanti della suddetta zona, con l’ausilio di un natante. Inevitabile una sanzione, più salata del mare, di 4 mila euro. Gli esemplari confiscati, ancora vivi, sono sati rigettati in mare.
La raccolta dei ricci di mare è soggetta alle disposizioni contenute nel Reg. (CE) n. 852/2004. In particolare, il D.M. 12 gennaio 1995 disciplina la pesca del riccio di mare (Gazz. Uff. 25 gennaio 1995, n. 20) a causa del fatto che questo organismo vivente marino viene sottoposto spesso a un prelievo indiscriminato. Dal primo maggio al 30 giugno esiste, infatti, il fermo biologico che ne vieta la pesca e la commercializzazione.
Per il resto dell’anno il riccio in qualche modo è protetto sempre. La raccolta da parte dei pescatori professionali può avvenire dall’imbarcazione, utilizzando solo specchio, asta tradizionale “cannuga” o il coppo; se in immersione (in apnea o con autorespiratori) possono raccogliere esclusivamente a mano o con l’ausilio di qualsiasi strumento corto atto a staccare il riccio di mare dal suo substrato. Per i non professionisti, semplici buon gustai, è prevista solamente l’immersione in apnea, o la pesca dall’imbarcazione. Niente attrezzi trainati con l’imbarcazione o strumenti in ferro come i rastrelli.
La norma serve a garantire il ripopolamento della specie poichè i ricci di mare hanno un accrescimento molto lento e sono un anello importante nella catena alimentare dei mari:si nutrono di alghe, e a loro volta sono da nutrimento per i pesci. Il consumo indiscriminato porterebbe all’aggravamento della già grave situazione dei mari italiani.