News Siracusa. «Siete e restate biancoverdi. Grazie per la vostra disponibilità, il vostro attaccamento a questi colori, il vostro esserci stati sempre: nei momenti migliori e in quelli in cui bisognava sbracciarsi per ripartire.»
Poche parole, quelle del presidente onorario del Circolo Canottieri Ortigia, Giuseppe Marotta, che non sono riuscite a stemperare l’emozione di tutti quelli che, ieri pomeriggio, si sono ritrovati sul solarium della Cittadella dello Sport per salutare due atleti che hanno deciso di appendere la calottina al chiodo.
Valentina Ayale, dodici anni in biancoverde, e Gianluca Patricelli, dieci anni a guardia della porta dell’Ortigia, lasciano la città che li ha adottati e che, comunque, li vede protagonisti con una nuova attività commerciale e di marketing.
Alla presenza della prima squadra, dei dirigenti e degli Under 13 e 15, è stato un breve viaggio nell’ultimo decennio biancoverde.
«Valentina è arrivata prima dell’Olimpiade di Atene – ricorda Marotta -, con Gianluca ci incontrammo in aeroporto, a Fiumicino. Lo sport ti concede questi privilegi, questa possibilità di creare rapporti che vanno oltre il gioco e il campionato. L’Ortigia resta la loro casa, sempre aperta e pronta ad abbracciarli.»
Al “capitano” Patricelli e al numero 11 di tante sfide, nazionali ed internazionali con vittoria in Coppa Len, due targhe che li accompagneranno fino a Roma.
«Con loro due non è stato un incontro fortuito e superficiale – ha voluto aggiungere il presidente Valerio Vancheri – Credo che Patricelli e Ayale rappresentino al meglio lo spirito dello sport. La passione, la dedizione, la capacità di mettersi sempre a disposizione. Per questo il rapporto con loro è maturato nel segno di una forte amicizia e di un affetto profondo. Sono parte di noi e sono esempi da far seguire ai nostri giovani. E poi, non ultimo, come Ortigia potremo sempre dire che nel segno di questi colori è nato un connubio umano. E anche di questo siamo felici.»
Poche parole, ma piene di emozione, da parte di Gianluca Patricelli e Valentina Ayale. «Nello sport, come nella vita, – ha detto l’ex capitano – arrivano questi momenti. È naturale che nella mente scorrano tutte le immagini e tutti i compagni di squadra. Da sportivo bisogna accettare scelte e, soprattutto, il tempo che scorre. Siamo e restiamo tifosi di questa squadra e vicini a tutti quei giovanissimi che stanno iniziando ad assaporare quel che continua ad essere la nostra passione.»
«Dodici anni di vita, di emozioni, di esperienze, di persone che hanno, a loro modo, arricchito il mio cammino – aggiunto la Ayale che, nel suo cammino biancoverde, ha allenato la formazione femminile – Quando si sta per così tanto tempo in una società alla fine si pensa o si spera di restare lì sempre; poi le circostanze, le condizioni, le necessità, le dinamiche cambiano e le esperienze cambiano te e quindi siamo qui a salutare un contesto che ovviamente, nel bene e nel male, farà sempre parte di noi.»