
News Siracusa: il segretario territoriale della Uil Stefano Munafò interviene in merito al vertice della commissione parlamentare antimafia, svolto qualche giorno fa presso il Palazzo del Governo di via Roma,
In quell’occasione il presidente della commissione, l’onorevole Rosy Bindi aveva dichiarato: “Bisogna cambiare la legge sugli appalti perché ci sono troppi pertugi aperti. A Siracusa c’è una criminalità che forse non è mafiosa ma usa metodi mafiosi. E’ una provincia che è sotto pressione per molti problemi, a cominciare dalla crisi del mondo industriale. C’è un problema ambientale e quando un tessuto si indebolisce bisogna tenere alta la vigilanza. Bisogna cambiare la legge sugli appalti perché ci sono troppi pertugi aperti”.
“Queste considerazioni che facciamo nostre – sottolinea il segretario territoriale della Uil Stefano Munafò – ma questo incontro è servito per capire in che modo il sistema mafioso attecchisce nella nostra provincia e come viene fronteggiato il problema degli extracomunitari.
Io sono attento a quello che succede – ribadisce Munafò – in particolare nel triangolo industriale dove si punta l’attenzione sulle bonifiche ma in realtà il sindacato ha perso i punti di riferimento in quelle che erano la Provincia e i Comuni.
I tre centri del triangolo industriale? Uno è sciolto per mafia, cioè Augusta, in uno il sindaco è sospeso, cioè a Melilli, nell’altro è inquisito cioè Priolo. Ecco perché mancano i punti di riferimento. Quando nei Comuni del triangolo industriale che in qualche modo fanno da traino per tutta la provincia c’è una situazione del genere, capisci che c’è qualcosa che non va.
Il segretario territoriale della Uil interviene anche sul problema relativo agli sbarchi degli extracomunitari.
“Gli sbarchi? Io – prosegue Munafò – che sono di Augusta ho qualche perplessità di come vengono gestiti gli extracomunitari solo per il fatto che non sono seguiti. Molti passeggiano lungo la provinciale a loro rischio e pericolo e camminano dentro la città: cosa fanno? Dove vanno? Chi li controlla? C’è il rischio che vengano inglobati in qualche associazione malavitosa. Sarebbero opportuni maggiori controlli e aree che possano ospitarli, perché ad Augusta c’è una scuola e una vecchia struttura, ma manca un’area adibita proprio ad ospitare questi giovani.
La scuola – conclude Munafò – da questo punto di vista può formare e dare un contributo affinché questi giovani non sbandino, ma poi finita la scuola, questi giovani non devono essere lasciati da soli e devono avere l’opportunità di un lavoro”.