News Siracusa. Un video con minacce e insulti omofobi rivolti al primo cittadino Francesco Italia, circolava ieri sui social.
«Lo sgomento cresce dalla diffusione di simili video, quello di ieri pare sia l’ennesimo circolato privatamente via WhatsApp e poi rimosso al seguito di denuncia e accertamenti da parte delle forze dell’ordine che, secondo quanto riportato dalla stampa, dovrebbero vagliarne le ragioni».
É questo il commento delle associazioni del terzo settore siracusano, le quali dopo aver appreso del violento attacco al Sindaco della città, hanno manifestato a lui tutta la loro vicinanza e solidarietà.
«Per esperienza – scrivono in una nota congiunta – sappiamo che cercare le motivazioni di azioni e parole violente porta inequivocabilmente alla giustificazione delle stesse. Un video pieno di insulti e minacce di ritorsione, intriso di violenza omofoba nei confronti del presunto orientamento sessuale di un amministratore non può e non deve essere tollerato né giustificato».
In merito alle azioni di aiuto e supporto alle famiglie bisognose della città, le associazioni sottolineano la loro costante presenza sul territorio attraverso azioni di volontariato, ma «tali azioni di supporto, assicurate da sempre e non solo durante la crisi da Covid 19, alla parte più debole della cittadinanza – precisano le associazioni del terzo settore – non possono e non devono scaturire da minacce e atteggiamenti di natura mafiosa».
Atteggiamenti di questo tipo «non rientrano in tale esercizio della democrazione e per questo verranno da noi sempre condannati e denunciati nelle sedi opportune», scrivono ancora le associazioni del terzo settore.
«Con questo documento il mondo del volontariato aretuseo – si legge in conclusione – esprime quindi massima solidarietà al sindaco Francesco Italia e insieme a lui a tutta la comunità lgbt+ di Siracusa, la cui unica colpa, secondo il soggetto del video è di essere gay, lesbiche, bisessuali o transessuali, e quindi meritevoli di essere stuprati da un sistema di pensiero patriarcale e vergognosamente maschilista. Rimandiamo altresì al mittente le tardive scuse successivamente diffuse dallo stesso soggetto, confidando nel lavoro della Magistratura affinché questo episodio non resti impunito e serva da monito per prevenire che atti di simile violenza si ripetano in futuro».
Aderiscono: A Bedda Sicilia Siracusa, Amnesty International, Angolo Siracusa, Arci Siracusa, Arcigay Siracusa, Arciragazzi Siracusa 2.0, Astrea in memoria di Stefano Biondo, Auser, Avo Siracusa, C.I.A.O., C.A.D. Sociale di Siracusa, Centro Antiviolenza Ipazia, Centro Phrónesis, Chiesa Evangelica Battista di Siracusa, COBAS scuola Siracusa, Collettivo Femminismi e Libertà, Gruppo Mamme a Siracusa, La Bacchetta Magica, Le Officine, Libera – presidio di Siracusa “Mario Francese”, Lo Scrigno di Aretusa, Natura Sicula, Ninphea, Pro Cassibile, Rete Degli Studenti, Rete Empowerment Attiva, Rifiuti Zero, Stonewall GLBT Siracusa, Unione Degli Studenti, Wonder S@mmy, Zuimama Arciragazzi.