Una città pulita è segno di educazione, civiltà e rispetto verso il bene pubblico. A Siracusa purtroppo c’è ancora chi, nonostante i controlli, continua a deturpare strade con cumuli di rifiuti di ogni genere.
La stretta sull’abbandono abusivo di rifiuti nel Comune di Siracusa è stata immortalata fin troppe volte dall’occhio vigile di telecamere e fototrappole.
Non sono mancate neanche le segnalazioni di cittadini con tanto di foto e video che incastano gli “sporcaccioni”.
Per il Sindaco di Siracusa, Francesco Italia, quella dei rifiuti è una vera battaglia «quotidiana contro coloro che vorrebbero obbligarci a rincorrere la pigrizia e l’inciviltà di pochi sperando forse in una resa».
Battaglia che non vede in trincea solo la Polizia Ambientale, i dipendenti Tekra e l’amministrazione comunale, ma si tratta soprattutto di una «battaglia culturale che sappiamo di poter vincere – dichiara il Sindaco Italia – nel 2013 il comune di Siracusa aveva una raccolta differenziata pari all’1,8%; oggi abbiamo superato il 40%».
«Gli operatori ecologici aspettavano con ansia stipendi che spesso arrivavano dopo mesi – spiega il Sindaco – Basta cercare su internet, per ricordare il numero degli scioperi che in un anno paralizzavano la città per ottenere nient’altro che i propri diritti».
«Oggi che tutto questo è solo un lontano ricordo, c’è ancora moltissimo da fare e da migliorare – ricorda il primo cittadino – Ma, al di là dell’efficienza del servizio e di quanto insieme alla ditta possiamo fare per migliorare, non possiamo assolutamente tollerare che l’egoismo e l’assoluto spregio del bene comune possano distruggere il paziente e faticoso lavoro di tutti gli altri».
«Le multe sono moltiplicate, grazie anche ai sistemi di controllo elettronico a distanza – aggiunge Francesco Italia – Tra qualche giorno avremo a disposizione, oltre alla polizia ambientale, un piccolo esercito di circa 50 ispettori ambientali volontari».
Il Sindaco della città rivolge infine un appello ai propri cittadini «abbiamo bisogno anche del vostro aiuto. Segnalate, fotografate, scrivete. Non lasciamo che pochi nemici del bello, della pulizia, del rispetto delle regole continuino a insozzare la nostra città».