News Siracusa: il Consiglio Comunale ha approvato, a maggioranza, il regolamento che istituisce il Garante dei diritti delle persone private della libertà. La figura nasce per tutelare i diritti fondamentali dell’individuo detenuto o limitato della libertà personale anche nel periodo di reinserimento sociale, finalità che vanno perseguite collaborando con le istituzioni penitenziarie per una reale funzione educativa della pena.
Ruolo, funzioni, doveri. Il Garante assume iniziative per l’inserimento nel mondo del lavoro dei detenuti una volta tornati in libertà; supporta i detenuti e le famiglie nell’accesso ai servizi garantiti dal Comune e nell’accesso agli atti amministrativi; si rivolge alle autorità competenti in caso di violazione dei diritti; promuove iniziative di sensibilizzazione pubblica; è a disposizione delle famiglie e di quanti si occupano della rieducazione e del reinserimento sociale dei detenuti. Il Garante è nominato dal sindaco tra quanti si candidano dopo l’emanazione di un avviso pubblico e non deve incorrere nelle situazioni di incandidabilità e ineleggibilità previste per i consiglieri comunali; decade con la scadenza del mandato del sindaco. L’incarico è incompatibile con professioni svolte nell’ambito della giustizia e della sicurezza pubblica, con la professione forense e con le cariche elettive o di amministratore in enti, aziende o società partecipate del Comune. Resta in carica in regime di prorogatio nelle more della scelta del nuovo Garante; l’incarico può essere revocato in caso di irregolarità che, però, devono essere contestate dal sindaco e rispetto alle quali i Garante può presentare delle controdeduzioni. Il Garante riferisce al sindaco, alla Giunta e al consiglio comunale.
Il dibattito, relativo all’isituzione della figura del garante, ha vissuto momenti di tensione quando sono stati toccati i temi del rapporto tra Garante e Consiglio e del rimborso spese. Salvatore Castagnino e Tony Bonafede hanno evidenziato le forti prerogative del sindaco rispetto al consiglio comunale, che sarebbe così privato di reali poteri di controllo e di indirizzo. Di conseguenza, i due consiglieri hanno considerato incoerente con questa impostazione la previsione di relazione annuale del Garante all’Aula. Anche secondo Gaetano Firenze, sul tema dei rapporti con il consiglio comunale la proposta è vaga, soprattutto rispetto alle iniziative concrete che il Garante deve intraprendere per lo svolgimento della sua funzione e per le quali è necessario l’intervento dell’assise. In difesa del provvedimento, invece, è intervenuta Cristina Garozzo per la quale la norma è chiara e la relazione annuale del Garante serve per consentire il controllo del consiglio comunale. Per Fortunato Minimo, inoltre, lo schema adottato è corretto e rispecchia quello adottato per altre figure simili anche in campo nazionale.