News Siracusa: oggi pubblichiamo una conversazione tra Siracusa Times e la nota scrittrice siracusana Annamaria Piccione.
Annamaria Piccione, scrittrice siracusana di alto rango. Cosa è per Lei la Letteratura?
Alto rango no, preferisco definirmi una “cuntastorie” per ragazzi e bambini o per chi si sente ancora tale. La Letteratura per me è un fiore dai tanti petali, ciascuno necessario per la bellezza d’insieme. Ecco perché forse si dovrebbe parlare di “letterature”, al plurale. In qualsiasi modo però la si guardi – popolare, per bambini, colta, in poesia o prosa, rosa, gialla, nera o di qualsiasi colore – per me la letteratura è la vita stessa. Scrivo e leggo per mestiere ma anche – e soprattutto – per capirmi e capire, per distrarmi, divertirmi, informarmi, piangere o ridere, per tranquillizzarmi o trovare la forza di lottare. Non riuscirei a concepire la mia esistenza senza i libri: sono un bisogno primario per me, come respirare o nutrirmi. Uniti ai gatti, i libri sono il mio faro guida nel buio che, inevitabilmente, a volte incontro lungo il cammino.
È noto che Lei si dedica alla Letteratura per l’infanzia. Cosa la spinge a scrivere per i più piccoli?
Mi avvicinai alla letteratura per i piccoli perché ho sempre amato i loro sentimenti in contrasto, dove però prevalgono uno sguardo allegro sul mondo e un profondo senso di giustizia. I bambini sanno sperare, molto più degli adulti, e persino nelle situazioni più critiche riescono a credere che possa migliorare. I bambini mi hanno insegnato – e mi insegnano – che la porta della speranza è sempre aperta: nella mia scrittura io provo ad avvalorare questo loro principio, cercando di farlo in maniera realistica e non stucchevole. Come ripeto spesso, il lieto fine nella vita è realizzabile solo se non lo si dà per scontato. Non è un punto di arrivo, ma una conquista quotidiana che passa purtroppo anche per il dolore. È uno stile di vita, possibile solo se si guarda al futuro con positività, senza adagiarsi nelle disgrazie e nel rancore.
Lei è siracusana. Sente la pesante eredità di Teocrito e Vittorini e di tutti quegli scrittori meno noti che hanno reso grande il nome di Siracusa?
Chi ci ha preceduto è sempre un esempio, soprattutto se ha fatto bene nel proprio campo contribuendo a rendere migliore il mondo. Tuttavia non definirei questa eredità “pesante”. Forse non la definirei neppure eredità. Sono fiera di loro, perché hanno portato il nome di Siracusa fuori dalle mura ma non basta la comunanza di luogo di nascita per sentirsi eredi di qualcuno.
Si avvicina la festa di Santa Lucia. Quali letture consiglia per approfondire la conoscenza della Santa Patrona di Siracusa?
I libri su Santa Lucia sono tantissimi, sia del passato che del presente e per tutte le età, dagli otto agli ottant’anni. Consiglio dunque di andare in biblioteca o in libreria e farsi guidare dall’istinto. Tra l’altro so che è appena uscito il libro di un caro amico, Aldo Mantineo, sul rapimento del corpo a Venezia nel 1981: conto di leggerlo presto e sono sicura che mi piacerà. Per i più piccoli consiglio le pubblicazioni del Pozzo di Giacobbe, un editore di Trapani i cui libri per ragazzi sui santi sono sia economici che scritti e illustrati con garbo.
Quali sono Le sue attività future? Insomma cosa bolle in pentola?
Libri e teatro, teatro e libri. Non solo per ragazzi e ragazze, ma anche per chi non ha mai conosciuto il piacere di leggere, non per colpa propria ma di una società che spesso dimentica gli ultimi. Mi piacerebbe organizzare dei corsi di lettura animata per mamme e papà dei quartieri popolari. Per il momento è solo un progetto, ma spero di trovare collaboratori di buona volontà per poterlo realizzare.
Siracusa Times non può che ringraziare Annamaria Piccione augurandole sempre maggiori successi.