News Siracusa: oggi pubblichiamo una conversazione tra Siracusa Times e l’avv. Fabio Rodante, Consigliere Comunale di Progetto Siracusa.
Consigliere Rodante, Lei sta lavorando al progetto di “Social Housing”? In cosa consiste e come pensa di attuarlo?
La proposta a firma mia e del consigliere Pappalardo intende individuare un percorso amministrativo a mezzo del quale si potranno aiutare le famiglie vittime della crisi economica, in cerca di abitazione o vittime di sfratto. L’emergenza casa è molto sentita in città. Per questo chiederemo ai proprietari di seconde case inutilizzate di concederle in locazione con un canone annuo convenzionato, garantito dal Comune o da enti e associazioni che vorranno contribuire al progetto. A fronte di tale disponibilità, i proprietari potranno ottenere anche una detrazione IMU. Si tratta di un progetto pilota che partirà a breve con una campagna di solidarietà che promuoverà l’iniziativa.
Ha proposto per ben due volte di discutere in Consiglio Comunale sulla proroga dell’affidamento della Latomia dei Cappuccini ad Italia Nostra. Quali sono le sue preoccupazioni per questo sito archeologico di proprietà comunale, chiuso dal 30 settembre?
Il dibattito in aula tendeva ad imporre alla Giunta una interlocuzione col Consiglio Comunale sulle modalità di affidamento e gestione del patrimonio comunale. La mia proposta era finalizzata a concedere una proroga all’associazione Italia Nostra fino all’affidamento del servizio visite guidate a società di capitali. Ad oggi la Giunta non ha rinnovato la convenzione ad Italia Nostra e non ha ancora bandito alcuna gara per l’affidamento. Morale della favola: la Latomia resta chiusa. La preoccupazione principale è che la “privatizzazione ad oltranza” proposta dall’Amministrazione Comunale provochi una alienazione indiretta del bene, che, in questo modo, diventerà in breve tempo una specie di proprietà privata. Auspico che il Comune non si privi di tali risorse per evitare costi ritenuti superflui, ma che invece investa nella promozione e fruizione degli stessi.
Lei è stato Consigliere di Circoscrizione, cosa pensa della scelta del Sindaco di eliminare i Consigli di Quartiere?
Penso che i veri centri di costo non siano legati solo alla rappresentanza politica. Così come è successo con la Provincia Regionale, la cancellazione della politica ha depotenziato l’ente di qualsiasi funzione, ma non ha decurtato in alcun modo i reali costi amministrativi legati al personale e alle competenze delegate. Le Circoscrizioni rappresentano il vero “front office” dell’Amministrazione Comunale. Così come è organizzato oggi, il decentramento non funziona, perché ancora troppe sono le competenze “gemelle” dei Consigli di Circoscrizione e del Consiglio Comunale. Riorganizzare i Quartieri non significa cancellarli, o peggio creare dei mostri caratterizzati da nuovi confini geografici. La vera sfida sarebbe quella di potenziare il decentramento amministrativo, ricavando i proventi di una buona gestione pubblica, legata all’erogazione dei servizi. In quel caso, qualsiasi spesa non sarebbe interpretata come uno spreco ma come un investimento.
Cosa propone affinché gli uffici della Circoscrizione Neapolis ritornino in un unico plesso?
La politica legata alla cancellazione delle spese per le locazioni di immobili privati da adibire a uffici pubblici, ha prodotto ottimi risultati. La strada da percorrere è quella di utilizzare immobili comunali e di riorganizzare la rete degli uffici per meglio dislocarli al servizio della popolazione. Gli uffici della circoscrizione Neapolis non dovranno tornare a Casina Cuti ma dovranno trovare dimora presso immobili comunali o pubblici. Ottenere in comodato d’uso gratuito gli appartamenti non utilizzati dell’INPDAP, siti in corso Gelone, potrebbe essere il massimo risultato possibile.
Quali sono le sue proposte di spending review?
La città di Siracusa ha bisogno di servizi efficienti. Il vero problema non sta nella spesa ma nella qualità del servizio, non sempre all’altezza dei finanziamenti. Tutti i servizi pubblici essenziali sono carenti e solo il costante controllo dell’Amministrazione è riuscita ad evitare il collasso. Penso al servizio di raccolta rifiuti, oggi in proroga, ancora legato a capitolati d’appalto obsoleti. E penso anche al trasporto pubblico, carente nella organizzazione, nella puntualità e nella efficienza dei mezzi.
Il 2015 dovrà essere l’anno delle gare ad evidenza pubblica. Bisogna azzerare tutto e ricominciare con nuove regole. Il servizio di raccolta rifiuti dovrà essere porta a porta, risparmiando così i costi di conferimento in discarica, e ricavando gli utili del riciclaggio. Il trasporto pubblico dovrà essere integrato con i bus elettrici di proprietà comunale, il cui costo dovrà essere ripagato dai proventi dei biglietti e dei parcheggi a pagamento.
I costi di spesa irrazionale, legati ai servizi esterni e alle forniture, infine, dovranno essere rivisitati con tagli puntuali che permettano di incidere anche nell’organizzazione interna delle società appaltatrici.
È reduce da una maratona di Consiglio sul bilancio. Quali emendamenti ha proposto? E Perché secondo Lei sono stati bocciati?
La maratona sul bilancio è stata caratterizzata da una totale assenza di confronto sui temi proposti dall’opposizione. Un obiettivo però è stato raggiunto. I mutui proposti dalla Giunta per l’acquisto di immobili privati da adibire ad uffici, saranno invece finalizzati alla ristrutturazione di immobili comunali e di scuole. Un risultato che senza il costante pungolo della minoranza non sarebbe stato raggiunto. I miei emendamenti sul potenziamento del servizio di smaltimento amianto, di tutoraggio dei cani di quartiere e di manutenzione straordinaria degli alloggi popolari sono stati bocciati per dimostrare all’opposizione la autosufficienza della maggioranza. Una scelta incondivisibile e priva di lungimiranza. Tuttavia, sono state votate dall’aula le mie proposte di manutenzione straordinaria di viale Epipoli e di abbattimento delle barriere architettoniche nelle sedi istituzionali, prima fra tutte la sede dell’Assessorato alle Politiche Sociali in via Italia 105.
Progetto Siracusa non è più federato con Articolo 4. Che aria si respira in via dell’Oglio?
Progetto Siracusa è sempre stato indipendente da Art. 4, movimento con cui si era federato a livello regionale per partecipare al dibattito politico dell’ARS. L’esperienza dell’avv, Reale all’Assessorato Regionale all’Agricoltura non ha depotenziato il movimento civico, che oggi resta coerente al programma elettorale proposto ai siracusani e continua a riunirsi e fare politica in città.
Fra tre anni si tornerà a votare, se lei fosse candidato Sindaco quali sarebbero le sue priorità?
Le priorità della città sono legate alle grandi opere infrastrutturali che renderanno Siracusa non solamente meta di arrivo ma anche e soprattutto luogo di partenza per i grandi tour nel Mediterraneo o nel Sud Italia. Il porto turistico e il traffico crocieristico sono le due facce della stessa medaglia. Un obiettivo prioritario per chi crede nella vocazione turistica della città.
Altra priorità resta la tutela della salute pubblica dei cittadini siracusani, ai quali non si possono raccontare favole sui livelli di inquinamento atmosferico. Alla base di ogni politica di salvaguardia resta il monitoraggio costante e la possibilità di sanzionare o di imporre prescrizioni vincolanti a chi inquina. Una politica legata allo sviluppo sostenibile della piccola e media impresa e alla riconversione di alcuni processi produttivi altamente inquinanti sarebbero alla base del mio programma elettorale.