News Siracusa:è stato inaugurato stamane il “Bazar della solidarietà” presso la struttura “Casa Caritas” (ex Istituto Buona Fanciulla) di via Riviera Dionisio il Grande, 101.
“Il Bazar della Solidarietà – ha spiegato don Marco Tarascio, responsabile dei progetti Caritas – nasce dall’esigenza di contrastare le nuove povertà emerse a seguito della crisi economico-sociale che ha colpito, in maniera più o meno grave, diverse fasce della popolazione. Accanto alle “vecchie” forme di emarginazione, si sono sviluppate nuove condizioni di povertà che costringono un numero crescente di famiglie a vivere il loro disagio in uno status di solitudine. Emerge il pessimismo con cui si guarda al futuro, un pessimismo dettato da vari fattori, a cominciare dall’aumento costante dei prezzi d’acquisto di beni di prima necessità e di altre tipologie di beni correlati a bisogni oramai ritenuti primari. Con il Bazar apriamo anche la Casa della Caritas che ospiterà altre nostre iniziative”.
Responsabile della Casa Caritas è il diacono Salvo Caia. “Il primo ringraziamento va alla Compagnia Sant’Angela Merici (non la Fondazione) che si è occupata in passato dell’aiuto alle ragazze in difficoltà – ha detto il vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta. La Compagnia ha messo a disposizione della Diocesi questi locali per i progetti della Caritas. Il Bazar è un progetto che coinvolgerà le nostre parrocchie. Cerchiamo di avere un’attenzione costante alle esigenze del territorio per esprimere al meglio quel concetto di solidarietà ovvero promuovere il bene comune ognuno con il proprio credo”.
“È stato creato un emporio sociale – ha spiegato il direttore della Caritas diocesana, Filippo Villaruel, all’interno del quale verrà effettuata la distribuzione di beni correlati a tipologie di bisogni divenuti oramai primari ed irrinunciabili (igiene della persona e dell’abitazione, il diritto allo studio) a persone singole e nuclei familiari che, per diverse ragioni, non riescono a far fronte alle necessità, sopravvenute o già esistenti”.
Il progetto coinvolgerà le persone e le famiglie, ma anche le comunità parrocchiali, le imprese e le associazioni che potranno fornire il loro contributo attraverso variegate modalità di partecipazione.
“L’emporio sociale non è “solo” uno spazio dedicato alla distribuzione di beni, ma anche un luogo in cui si produce solidarietà, un luogo in cui ci si mette a disposizione degli altri sulla base delle proprie possibilità, donando il proprio tempo attraverso attività di volontariato oppure effettuando donazioni economiche o di beni utili al rafforzamento delle scorte da distribuire ai beneficiari dell’iniziativa progettuale”.
I volontari impegnati nelle attività concernenti il Progetto saranno 10; sarà possibile accedere al Bazar attraverso i Centri d’ascolto territoriali all’interno del Vicariato urbano, ovvero:
– Centro di Ascolto Territoriale “Madonna delle Lacrime” sito c/o il Santuario della Madonna delle Lacrime in Via del Santuario, 33;
– Centro di Ascolto Territoriale “Ortigia” sito in Via del Laberinto, s.n.c.;
– Centro di Ascolto Territoriale “San Metodio” sito c/o Parrocchia San Metodio, Piazza San Metodio, 1;
– Centro di Ascolto “Mazzarona” sito c/o Parrocchia San Corrado Confalonieri in Via Francesco Foti, 1.
I CdA provvederanno a segnalare i soggetti aventi diritto ad usufruire dei servizi del Bazar della Solidarietà sulla base dei bisogni mostrati in fase di ascolto e di requisiti di tipo reddituale e familiare.
La valuta di scambio all’interno del Bazar non sarà rappresentata dall’euro, ma da un sistema a punti che verranno caricati su card personalizzate: ad ogni acquisto effettuato presso l’emporio, verranno “scaricati” i punti corrispondenti alla spesa effettuata. Il quantitativo di punti assegnato ad ogni singola card dipenderà dalla gravità del disagio riscontrato in sede di ascolto ed alla composizione del nucleo familiare. Una volta esauriti i punti a disposizione, essi potranno essere reintegrati prestando attività di volontariato presso le Parrocchie della Diocesi. In questo modo si vuole, altresì, sensibilizzare la popolazione nei confronti dell’importanza sociale rivestita dal volontariato e dalle azioni di solidarietà che da esso scaturiscono.
I criteri di valutazione per l’accesso al servizio sono:
– bisogni espressi e rilevati in sede di Ascolto;
– composizione del nucleo familiare, anche sulla base della presenza o meno di minori;
– situazione reddituale del nucleo familiare;
– disponibilità di un alloggio;
-eventi critici che hanno determinato lo stato di bisogno/disagio del nucleo familiare.
“La richiesta della card da parte della famiglia o del singolo individuo verrà valutata attraverso un colloquio mirato ad approfondire le condizioni generali del richiedente e del suo nucleo familiare – ha spiegato il responsabile del Bazar, Stefano Caia . In sede di ascolto, si cercherà di conoscere e valutare i fattori di criticità sociale che hanno portato la persona a richiedere l’accesso al servizio (es. problematiche abitative, problematiche familiari e relazionali, disabilità con annessi disagi sanitari, precarietà lavorativa o disoccupazione, ecc..). L’intento sarà quello di far emergere, attraverso la “semplice” richiesta della card, una serie di problematiche più complesse connesse alla reale condizione socio-economica dei destinatari”.
Saranno coinvolte aziende locali (contributors) operanti nei settori casalinghi e cartoleria in grado di donare prodotti in eccedenza e/o in prossimità di scadenza ed organizzate raccolte di beni e prodotti per il Bazar e/o donazioni in denaro.