La città in cui viviamo, Siracusa, oltre che essere una città da amare, è anche una città di mare, sull’acqua. Un’affermazione che potrebbe apparire scontata, se non fosse che da tre anni e mezzo la città subisce sperimentazioni della mobilità urbana legate solo al trasporto su gomma. Al contrario, proprio i gravi motivi di inefficienza che connotano la mobilità urbana, avrebbero dovuto indurre da tempo ad investimenti su servizi di trasporto pubblico via mare che non ci sono stati.
Per questa ragione, “Civico4” – nell’ambito della costruzione condivisa del programma elettorale con cui si presenterà agli elettori tra ventuno mesi – ha condotto uno studio sulla mobilità urbana via mare che permetta dal 2023 di introdurre anche un sistema di trasporto via mare che consenta di decongestionare il traffico di ingresso e di uscita da Ortigia e di restituire centralità alle zone balneari, oggettivamente abbandonate al ruolo immeritato di periferie urbane.
Lo studio condotto da “Civico4” si è avvalso delle esperienze di trasporto marittimo che hanno luogo a Genova con il servizio “Navebus”, a Rimini e a Riccione con il servizio “Metromare” e nel Cilento con il servizio “Cilento Blu”, senza escludere altri studi di settore legati a città sul mare.
L’intera costa e, quindi, il mare che si stende davanti alla Siracusa dei nostri giorni ammonta complessivamente a 59,6 chilometri, assumendo un ruolo strategico sia per restituire centralità a tratti importanti della città sia per una visione moderna della mobilità urbana, che si attarda con l’attuale Amministrazione comunale su sistemi di interconnessione tardivi e necessari, ma non sufficienti e adeguatamente sviluppati, come abbiamo già messo in rilievo in precedenti interventi. Certamente, i mezzi di trasporto via mare sono da affiancare a quelli terrestri.
“Civico4” ha individuato, nell’ambito di quello che va considerato un progetto preliminare, una serie di approdi di riferimento da interconnettere con la mobilità urbana terrestre: Porto Lakkios, Lungomare di Levante, Foro Italico, Punta del Pero, Porticciolo di Ognina, Fontane Bianche.
“L’idea – spiega il leader Michele Mangiafico – prevede di interconnettere tra di loro due linee: una bianca, con il compito di collegare ripetutamente e in maniera più frequente la Borgata all’isola di Ortigia per decongestionare il traffico di ingresso nel centro storico; una azzurra, che invece ha il compito di collegare le zone balneari ai due centri storici cittadini, restituendo centralità alle zone balneari e rendendo più appetibile per i turisti la ricerca di un alloggio nelle zone balneari, anche nell’ottica di visitare i centri storici, senza restare periferici.
Il nuovo sistema di trasporto, dotato naturalmente di una fascinazione ampiamente superiore rispetto a quello che ha visto gli investimenti dell’attuale classe dirigente, immette immediatamente nel tessuto urbano ingenti risorse naturali, paesaggistiche, storiche, architettoniche, al momento escluse dall’attuale Amministrazione comunale e dal suo progetto di mobilità urbana, ma necessarie al rilancio della città del futuro.
È chiaro, peraltro, che le strade della nostra città, in assenza di interventi volti alla realizzazione di nuove arterie cittadine, sopportano sempre meno il crescente traffico veicolare ed è naturale che una classe dirigente che voglia guardare allo sviluppo della città con occhi diversi, volga lo sguardo al mare e alle sue infinite potenzialità.
Come già evidenziato altre volte, il Documento Unico di Programmazione dell’attuale Amministrazione comunale non risponde alla realtà. Da tre anni e mezzo, viene riportata al capitolo relativo alla “Mobilità e Trasporti”, la seguente perifrasi priva di concretezza: “Ci si propone di meglio utilizzare la risorsa mare, favorendo il collegamento tramite imbarcazione delle rive dei due porti che storicamente disegnano il volto della città, snellendo il traffico viario ed offrendo una nuova opportunità di godere dal mare le bellezze paesaggistiche del territorio sia agli abitanti che ai turisti, così favorendo tra l’altro anche nuove intraprese commerciali”. Parole vuote che non sappiamo chi abbia scritto né riusciamo ad immaginare chi abbia letto tra i componenti della Giunta Municipale.”
“Civico4” intende lavorare per offrire alla città una facciata marittima attrezzata ed organizzata che funga da volano del suo sviluppo turistico, ma anche da strumento indispensabile per il miglioramento della qualità di vita dei suoi abitanti. Il desiderio e la visione che accompagnano il nostro impegno civile accolgono la sfida di una città restituita al suo principale elemento naturale, che non è l’asfalto, ma il mare. Attraverso l’intermodalità, questi percorsi saranno poi collegati a quelli su gomma e agli altri, non meno trascurati dall’attuale Amministrazione comunale, su ferro. Ma questa è tutta un’altra storia.