News Siracusa: un legame delicato, intimo, privato unisce il fedele al Santo. Si celebrerà a breve la solennità dedicata al nostro Santo compatrono San Sebastiano e, tra tradizioni, culto e manifestazioni etnoantropologiche, la sezione di Siracusa di Italia Nostra, con l’ausilio dell’esperto professor Paolo Magnano, ci ha condotti all’interno di un percorso esplorativo-conoscitivo sulle origini della devozione verso il bimartire.
La conferenza dal tema “La devozione di San Sebastiano di Melilli”, si è svolta ieri pomeriggio presso la sede del circolo “Unione”. Per tutta la durata dell’incontro, il professor Paolo Magnano, profondo studioso e conoscitore del culto del Santo a Melilli, ha illustrato nei suoi interventi particolarità e curiosità sul culto di San Sebastiano, uno dei pochissimi santi ad aver subito il martirio ben due volte.
Il professore ha raccontato della genesi del culto nato con la storia del naufragio, avvenuto nel 1414, di una nave proveniente dell’Adriatico. Secondo quanto narrato dalle fonti, pare non vi furono vittime e i naufraghi attribuirono l’eccezionale avvenimento alla statua di San Sebastiano, conservata in una cassa trovata sul golfo Stentino. La voce del naufragio giunse presto all’Arcivescovo di Siracusa che, con il popolo in processione, si recò sul posto per portare la statua nella cattedrale siracusana.
Secondo la leggenda, nel momento in cui doveva essere stabilito in quale dei paesi della provincia il simulacro dovesse venir collocato, questo divenne improvvisamente e miracolosamente pesante per tutti coloro che cercarono di sollevarlo, eccezion fatta per gli abitanti di Melilli, capaci di trasportare il simulacro in processione sino in paese.
Il professor Magnano si è poi soffermato sugli aspetti che meglio delineano i tratti di quel legame che insiste tra fedele e Santo. Un rapporto di promesse e fiducia. I devoti di San Sebastiano, per esempio, sono soliti portare in spalla il simulacro del martire e partecipare alla processione dei “nuri”, originariamente riservata ai soli uomini ma più tardi estesa, in forme diverse, anche alle donne.
Italia Nostra ha quindi voluto dedicare questa conferenza al nostro Santo compatrono con l’intenzione di far scoprire e meglio conoscere alcune delle più curiose sfumature che ne circondano il culto.