News Siracusa: hanno manifestato, questa mattina, davanti il Palazzo della Prefettura a Siracusa, i 13 lavoratori della vigilanza ISAB licenziati da “Etna Police” lo scorso 31 agosto e mai assunti da “Siciltransport”.
Trascorsi otre 70 giorni dal diritto sancito dal contratto collettivo di lavoro della vigilanza, i lavoratori con le segreterie Filcams e Uiltucs di Siracusa, hanno protestato e chiesto di essere ricevuti dal Prefetto Gradone. Dopo circa 2 ore di sit-in, Caterina Minutoli su incarico del Prefetto, ha ricevuto una delegazione dei lavoratori.
All’incontro sono state spiegate le ragioni della protesta, che ha visto “Etna Police” disertare i tavoli sia in sede sindacale che in sede pubblica presso l’ufficio del lavoro di Siracusa, dove il 16 settembre è stato stilato un verbale che chiedeva, vista l’impossibilità di trovare un accordo che garantisse i lavoratori, l’intervento della Prefettura di Siracusa.
“Etna Police”, a fine agosto licenzia i 13 lavoratori, diserta i tavoli e cita in tribunale i lavoratori licenziati per aver impugnato il licenziamento; a questo si aggiunge l’atteggiamento di “Siciltransport” che di fatto, oggi supplisce alla mancata assunzione dei lavoratori con il ricorso al lavoro straordinario mentre la direzione INPS di Siracusa nega l’attivazione della mobilità in presenza di un omessa apertura da parte di “Etna Police”.
La rappresentante del Prefetto, Minutoli ha dato assicurazioni ai lavoratori, che informerà il Prefetto Gradone della situazione di questi lavoratori, e che in tempi rapidi convocherà un tavolo per trovare le giuste soluzioni.
“Confidiamo che l’intervento di Sua Eccellenza il Prefetto sarà positivo per ridare dignità a questi 13 lavoratori della vigilanza licenziati – dichiara Stefano Gugliotta Segretario Filcams CGIL Siracusa – Non possiamo permettere che si consumi un pericoloso precedente, che in palese violazione delle norme contrattuali, permetta ad un istituto di vigilanza di non ottemperare agli obblighi contrattuali. Seè vero che ISAB con i tagli operati all’appalto della vigilanza è la prima responsabile di questa situazione di stallo, è anche vero che Siciltransport ha il dovere di mettere in campo tutte le possibili soluzioni per assumere i lavoratori; non di meno deve essere Etna Police, che dovrebbe come primo atto, rinunciare alla citazione in giudizio dei lavoratori licenziati, una beffa intollerabili che si aggiunge al danno del licenziamento e della mancata apertura della procedura di mobilità. Auspichiamo – conclude Gugliotta – anche da parte della direzione INPS di Siracusa una medesima assunzione di responsabilità, il rigetto della mobilità ai lavoratori motivata come licenziamento individuale e non collettivo, offende l’intelligenza e porta l’Istituto fuori dalla mission cui è stato demandato dal legislatore: Previdenza e assistenza ai lavoratori.”