News Siracusa: le organizzazioni sindacali continuano a lamentare la mancanza di passi avanti nell’incontro tenuto lo scorso 22 maggio a Roma tra “Auchan” e appunto i rappresentanti dei lavoratori, nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo che interessa 1.426 lavoratori in tutta Italia, che si riducono a 1.391 in forza della mancata chiusura di Cesano Boscone.
L’unica apertura che si registra da parte dell’azienda è la condivisione di una mobilità condivisa su base volontaria ed incentivata, ma senza dare indicazioni se essa si esaurisce solo con l’adesione volontaria o se conclusa questa fase, l’azienda procederà secondo i criteri di legge a redarre la graduatoria per completare i licenziamenti programmati in procedura.
Le organizzazioni sindacali hanno posto un netto rifiuto a tale decisione e per questo hanno concordato di rincontrarsi il prossimo 10 giugno 2015 per cercare di trovare una soluzione in sede sindacale.
“Assistendo a questa infinita discussione tra le organizzazioni sindacali e Auchan – dichiara Stefano Gugliotta segretario generale Filcams CGIL Siracusa – si delinea la strumentalità di questa procedura di licenziamento aperta da “Auchan” che persegue altri obiettivi. L’azienda sotto il ricatto sociale di oltre 1.400 licenziamenti, vuole incassare solo un risparmio in termini di costo del lavoro, da ottenere attraverso l’applicazione delle deroghe al CCNL 2011, contratto che a suo tempo non fu firmato dalla Filcams CGIL. Il mandante potrebbe essere Federdistribuzione, associazione datoriale della grande distribuzione, che sta utilizzando “Auchan” come testa d’ariete per riportare nel CCNL ogni sconto che si otterrebbe nell’ambito del costo del lavoro. La cartina al tornasole di questa realtà – conclude Gugliotta – risiede nell’insistenza con cui “Auchan” continua a chiedere in presenza di accordi in tal senso che agevolano la concorrenza a danno di “Auchan”, frutto anche di accordi locali, che andrebbero in questo caso immediatamente disdettati per togliere ogni alibi ad “Auchan” e ritirare la procedura di licenziamento.”