News Siracusa: “Non si può più restare fermi a guardare!”. Sono queste le parole concitate del movimento giovanile di Fratelli d’Italia An, Gioventù Nazionale di Siracusa, che presto comunicherà data e luogo di una futura tavola rotonda. Nel corso dell’iniziativa, che coinvolgerà cittadini ed ospiti qualificati, sarà affrontato un tema decisamente spigoloso, di cui urge una corretta analisi: l’inquinamento, specificatamente in tutta la provincia aretusea.
Gioventù nazionale sottolinea come già a partire dalle soglie di Siracusa, si estende per più di trenta chilometri, tra i comuni di Priolo, Melilli e Augusta il più grande petrolchimico d’Europa. Questo territorio è stato infatti inevitabilmente classificato come sito di interesse nazionale a causa dell’emergenza ambientale causata dall’inquinamento dell’aria, delle falde acquifere e della contaminazione delle coste. Il movimento giovanile di Fratelli d’Italia non omette poi di trattare le origini dell’Isola di Thapsos, sorta appunto dal deposito in acqua di pirite contente arsenico o ancora della presenza soffocante di ben diciottomila tonnellate di mercurio nella rada di Augusta.
Gioventù nazionale ricorda anche il contratto stipulatosi nel 2006 tra il ministero dell’Ambiente e le industrie responsabili dell’inquinamento, che prevedeva il cofinanziamento di circa settecentosettanta milioni di euro per le bonifiche e di come, in circa sessant’anni di industria chimica e della raffinazione, solamente a partire dagli ultimi trenta, l’attività delle varie industrie si è svolta in maniera concorrente all’esistenza delle dovute norme ambientali.
Oggi, le risorse disponibili ammontano a ottantadue milioni di euro. Proprio tale importo è stato inserito nella bozza di accordo rispetto al quale il ministero dell’Ambiente ha proposto le nuove figure di integrazione, cosa che, secondo Gioventù nazionale, non è stata evidentemente colta dalla Regione Sicilia che, con la sua indecisione, non ha fatto altro che determinare una ulteriore fase di stallo.
In definitiva, sebbene oggi possa sembrare quasi superfluo discutere dell’impatto devastante sull’ambiente e delle conseguenti alterazioni sull’intero ecosistema che scaturiscono da incessanti pratiche che non costituiscono nulla se non fonte di aggravio di un fenomeno, oggi apparentemente invincibile, non è concepibile la resa. L’inquinamento deve continuare ad essere combattuto.