News Siracusa. Il 1 dicembre si celebra la giornata mondiale alle lotto contro l’AIDS. Per l’occasione le associazioni, Arcigay Siracusa, Stonewall Siracusa, Arci Siracusa, Unione Degli Studenti Siracusa, Rete Degli Studenti Medi Siracusa e Centro Antiviolenza Ipazia, hanno organizzato per la giornata di domani la proiezione del pluripremiato film di Robin Campillo “120 battiti al minuto”.
La proiezione avrà luogo alle ore 17:30 nei locali dell’associazione Arci, in piazza Santa Lucia, 20.
Al termine del film seguirà un interessante dibattito moderato dalla giornalista Nadia Germano che verterà sul tema “AIDS, tra informazione, stigmi e pregiudizi” .
Al dibattito prenderanno parte Armando Caravini per Arcigay Siracusa; Alessandro Bottaro, presidente di Stonewall Siracusa; Simona Cascio per Arci Sircusa; Arianna Castronovo, che parlerà a nome dell’Unione degli Studenti; Giorgio Baccianella per la Rete degli Studenti Medi e l’avvocato Daniela La Runa presidente del Centro Antiviolenza Ipazia.
«Secondo i dati dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato regionale alla Salute nella nostra isola, nel 2017 si sono registrate 278 nuove infezioni da Hiv a fronte dei 187 del 2012 – spiega Alessandro Bottaro – Un dato raddoppiato ed allarmante. Perché abbiamo abbassato la guardia? Le associazioni come Stonewall ed Arcigay non riescono più a fare corretta informazione nelle scuole, complici le politiche statali ancora sessuofobiche e dirigenze scolastiche poco coraggiose. Nel silenzio generale i dati, purtroppo, ci urlano che di Hiv e Ist (infezioni sessualmente trasmissibili) si può morire. Il nostro compito di associazioni è quello di non tacere e fare corretta informazione sull’uso di profilattici per una vita sessuale consapevole, nel rispetto di sé stessi e delle altre persone, perché troppe volte il silenzio è dolo e noi non vogliamo renderci complici».
«I dati esposti dal Presidente Stonewall Alessandro Bottaro confermano che le infezioni HIV e di tutte le malattie sessualmente trasmissibili in primis la sifilide sono in netto aumento – aggiunge Armando Caravini – Questo deve spingerci noi associazioni, istituzioni e singoli cittadini a riprendere le campagne di informazione e prevenzione specie fra i giovani dove le malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento. Di HIV non se ne parla più ma seppur con le terapie sempre più all’avanguardia si riesce a convivere e a non trasmettere il virus siamo ancora lontani dal poter esultare per la fine di questa epidemia.Attenzione dobbiamo porre anche verso le persone sieropositive ancor oggi vittime di pregiudizi e stigmi che non permettono un sereno approccio relazionale con il prossimo. Dobbiamo porci l’obiettivo in quanto associazioni di porre fine alla sofferenza emotiva frutto di ignoranza e pregiudizio verso le persone sieropositive. Si vuole ancora una volta evidenziare l’importanza fondamentale della conoscenza del proprio status sierologico cioè di sottoporsi al test. Questo consente a chiunque consapevolezza nel comportamento sessuale e, qualora positivi, di adottare tutti i trattamenti idonei a non essere portatori di HIV. “una persona HIV positiva in terapia da almeno sei mesi e con carica virale non rilevabile, non può infettare il/la proprio/a partner».