«Perché non abbattiamo la ex tonnara di Santa Panagia, così gli oltre 6 milioni di euro, ancora disponibili, li potranno spendere in provincia di Catania?».
Questa la proposta provocatoria avanzata da Vincenzo Vinciullo.
In merito ai lavori di restauro dell’ex Tonnara, fonte di ricchezza inestimabile per intere generazioni Vinciullo nel 2013 e nel 2016 delle interrogazioni parlamentari.
Dalle risposte alle sue interrogazioni è scaturito che «con D.D.G. datato 8 aprile 2008, il progetto di restauro e sistemazione museale della Tonnara di Santa Panagia è transitato dal POR 2000/2006 alle risorse liberate riguardanti la misura 2.01 “Recupero e fruizione del patrimonio culturale ed ambientale – ricorda Vinciullo – La Soprintendenza di Siracusa è addivenuta alla stipula del contratto solo in data 16 luglio 2013. A seguito di tale affidamento è stata impegnata la somma occorrente alla realizzazione dei lavori, quantificata in euro 6.668.798,93, al netto dei pagamenti già effettuati (per complessivi euro 481.451,08)».
«Su tale impegno, al netto delle ulteriori spese realizzate, pari ad euro 334.085,32, esiste la disponibilità di euro 6.334.713,61, di cui al capitolo 776414 del bilancio 2017 per euro 3.008.222,44 e al capitolo 776414 bilancio 2018 per la restante somma di euro 3.326.491,17 – aggiunge Vinciullo – Tale somma è utilizzabile entro il 31/12/2020, termine entro il quale l’opera deve essere completata, collaudata ed in uso e ciò nel rispetto del programma finanziario delle Risorse Liberate dal POR 2000/2006.
«Siamo ormai a maggio 2020 inoltrato, mancano quasi 6 mesi alla scadenza del 31/12/2020 – conclude Vinciullo – la Tonnara è ancora in preda ai vandali e alle onde marine. E gli oltre 6 milioni di euro ancora disponibili? Li regaleremo, noi alla altre province siciliane».