Notizie a Siracusa: giudicare un anno sulla base delle vicende sociali che lo hanno caratterizzato aiuta a capire meglio come bisogna muoversi nell’anno successivo.
Il 2014 è stato per la classe lavoratrice italiana un anno drammatico, come lo è stato più in generale per il popolo italiano. Sono sempre più lunghe le file dei disoccupati, sono sempre più allarmanti i dati sulle aziende in crisi, sono sempre più fitti gli elenchi delle imprese che debbono mettere fine alla propria attività. Diventa così più nera la crisi economica e sempre più tragica la condizioni sociale di una gran parte delle famiglie italiane.
Senza bisogno di andare alle cifre che riassumono la situazione del Paese, basta ricordare come crescano povertà e disoccupazione, con milioni di persone che perdono il lavoro, di giovani che non lo trovano, di anziani con pensioni di fame. A fronte di questo quadro disastroso, le cui responsabilità vanno addebitate anche alla inadeguatezza delle misure governative, quali speranze si posso alimentare per l’anno che comincia? Quale fiducia si può riporre nella politica economica e sociale che l’attuale governo del nostro Paese sta mostrando di perseguire? Quale strategia è possibile individuare nel comportamento della classe imprenditoriale italiana?
Tutte domande che Stefano Munafò ha mosso a nome della Uil per un bilancio di un anno terribile con la speranza che il 2015 sia completamente diverso.
Dopo la conferenza di questa mattina, oggi pomeriggio ad Augusta, la Uil ricorderà Giacomo Matteotti , nel novantesimo anniversario del suo sacrificio, in sintonia con la decisione della Uil nazionale di dedicargli la tessera del 2014. Metteotti fu un grande riformista, come riformisti erano i dirigenti del sindacato unitario che allora si chiamava Cgl, Confederazione Generale del lavoro.
Quando nel 1950 nacque la Uil, venne riconosciuto come uno dei suoi precursori Bruno Buozzi, il sindacalista socialista riformista ucciso dai nazisti pochi anni prima. Buozzi era vissuto in esilio accanto al padre del riformismo italiano Filippo Turati, esule a Parigi. Uno dei figli di Matteotti, Matteo, lo ritroviamo nei padri fondatori della Uil.