Notizie a Siracusa: anche a Siracusa la Uimec Uil è realtà. L’Unione italiana mezzadri e coltivatori diretti provinciale è stata costituita al termine del lungo congresso svoltosi nel salone Paolo Bonomi della Federagricoltori di via Pasubio. La Uimec – così come sottolineato dai relatori e dal presidente nazionale Alessandro Ranaldi – rappresenta un settore della Uila*** (Unione italiana dei lavoratori agroalimentari), nata cinque anni fa per venire incontro alle esigenze degli agricoltori, sempre più in difficoltà in fatto di servizi e di risposte, a causa di una burocrazia farraginosa e lenta a livello nazionale.
Il nuovo presidente della Uimec provinciale è Giuseppe Di Pietro. <<E’ arrivato il momento di fare ancora più unione – ha detto – all’interno di questa federazione e del sindacato in generale. Perché i problemi sono tanti, la disoccupazione pure, i giovani allo sbando altrettanto e nonostante le difficoltà che sta incontrando il nostro territorio, come non mai negli ultimi 50 anni, abbiamo il dovere di reagire>>. Giusy Pappalardo sarà il vice-presidente, Nino Gozzo il componente del direttivo. <<La costituzione della Uimec – ha detto quest’ultimo, che è anche il direttore provinciale di Federagricoltori – rappresenta una svolta in questo settore perché è grazie alla sinergia con la Uil e la Uila che è stato possibile realizzare un nuovo servizio basilare per la nostra economia. L’agricoltura ha sempre fatto da volano allo sviluppo del nostro territorio ma da diversi anni a questa parte non è più così e occorrono nuovi strumenti per fare in modo che le eccellenze del territorio tornino ad essere valorizzate. Siamo in ginocchio perché paghiamo troppe tasse, noi le tasse le vogliamo pagare, ma solo se relazionate ai benefici>>. Nel direttivo della Uimec anche il tesoriere Chiara Gozzo.
Al tavolo dei relatori anche Stefano Munafò, segretario territoriale della Uil. <<Siamo molto soddisfatti della costituzione della Uimec – ha detto Munafò – perché questa branca della Uila non rappresenta che un nuovo servizio per la collettività. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che il nostro sindacato è molto sensibile e vicino alle problematiche del settore agricolo, di vitale importanza per lo sviluppo della nostra economia. E in un momento in cui tante associazioni sono soffocate dalla crisi, il nostro sindacato può essere visto come un ulteriore punto di riferimento credibile e soprattutto rispettoso di accordi presi in precedenza. E’ oramai un dato di fatto che il Governo non ci ama e che spesso ci mette il bastone fra le ruote, creando difficoltà soprattutto ai lavoratori. Ma noi siamo testardi e la nascita della Uimec lo dimostra perché volevamo un ulteriore punto di riferimento per i lavoratori e i datori di lavoro nel campo agricolo. Tre sono i comparti che legano lo sviluppo del nostro territorio, l’industria, il turismo e l’agricoltura. Parallelamente siamo presenti con il nostro sindacato in tutti e tre i comparti per dare delle risposte, così come delle risposte le stiamo dando in fatto di unificazione. Siamo riusciti a unire due territori come Siracusa e Ragusa e parte della provincia di Caltanissetta con Gela. L’unione fa la forza e la Uimec da oggi è ancora più forte>>.
Diversi gli interventi a sostegno della Uimec, come quelli del segretario organizzativo Giorgio Bandiera, del segretario regionale della Uila Gaetano Pensabene, del segretario regionale della Uimec Natale Pascellino, del segretario provinciale della Uila Sebastiano Di Pietro e chiusura affidata a Stefano Mantegazza, segretario generale della Uila. <<Ci aspettavamo tutta questa partecipazione in questo territorio perché è vero che i problemi legati all’agricoltura sono i problemi di tutta l’Italia. Ma qui in Sicilia lo sono ancora di più, per i dati della disoccupazione giovanile e della disoccupazione in generale e per un settore messo in ginocchio dal Governo. Proprio dal Governo noi aspettiamo delle risposte immediate affinché la Sicilia non perda consistenti risorse europee, in favore di regioni più pronte e capaci a spendere, e sempre per l’incapacità di realizzare progetti per l’impiego dei fondi comunitari>>. Si tratta di fondi del Pac, sigla che sta per Piano di azione per la coesione, risorse che servono per garantire servizi ai soggetti più deboli, come i giovani e gli anziani non autosufficienti. <<Da qui al 2020 sarà importante recepire tutti gli adempimenti burocratici – ancora Mantegazza – per i fondi Pac e per la costituzione della Copagri>>.