News Siracusa. Velocizzazione della tratta Siracusa – Catania ed ammodernamento della rete ferroviaria con collegamenti per Bicocca, Aeroporto di Catania e porto di Augusta. Questi i punti emersi durante l’incontro di stamane alla stazione ferroviaria di Siracusa tra l’assessore regionale delle Infrastrutture Marco Falcone, il direttore generale di Rfi Michele Laganà, i rappresentanti istituzionali e le organizzazioni sindacali.
Non è il primo vertice sul nodo trasporti svoltosi in loco e dopo quello del mese di giugno si è tornati al confronto poiché anche i sindacati chiedono risposte. “Abbiamo fatto il punto sullo stato d’attuazione degli investimenti ferroviari nella provincia aretusea – hanno sottolineato il segretario generale territoriale della Uil Siracusa-Ragusa-Gela, Stefano Munafò e il segretario provinciale Uil Trasporti Silvio Balsamo – e l’assessore regionale delle Infrastrutture, Marco Falcone ha sottolineato la disponibilità degli investimenti per Siracusa e la sua provincia, si è fatto un punto della situazione con ampie garanzie sulla partenza entro l’anno delle procedure necessarie per avviare lavori attesi come la velocizzazione della Siracusa-Catania, la fermata a Bicocca per l’aeroporto e Targia”.
Per la Uil, però, non è tutto ed il segreatarioo Munafò tiene a ribadire anche un’altra questione: “In passato – spiega – c’è stato un grande dispendio di denaro pubblico per lo scalo Pantanelli per una infrastruttura scarsamente utilizzata. È arrivato il momento che essa torni a essere presa seriamente in considerazione perché ciò vorrebbe dire due cose: l’aumento dei posti di lavoro e la garanzia di una maggiore efficienza della stazione stessa di Siracusa”.
“Sappiamo che i fondi ci sono – hanno concluso Munafò e Balsamo – chiediamo dunque che vengano utilizzati. È un ruolo che ha la politica che dopo le intenzioni deve mostrare i fatti, in quanto abbiamo collegamenti da terzo mondo, siamo rimasti indietro su tutto e pensare ad una provincia come la nostra distante anni luce dalle grandi reti ferroviarie non può che rappresentare una caduta negativa per l’economia del territorio”.